Rinnovato il sistema fognario di Pisa, grazie a 16 mln di euro ora tutte le acque sono depurate
Poco meno di due anni fa il gestore del servizio idrico nel Basso Valdarno – la partecipata a maggioranza pubblica Acque spa, che nell’area solo l’anno scorso ha investito 121 mln di euro in coordinamento con l’Autorità idrica toscana (Ait) – aveva annunciato una serie di importanti interventi nel campo della fognatura per il Comune di Pisa, con oltre 25 chilometri di nuove tubazioni e l’efficientamento degli impianti di depurazione.
Oggi quegli investimenti, che hanno mobilitato 16 mln di euro, possono dirsi conclusi: hanno permesso di riorganizzare l’intero sistema fognario della città della Torre, di allacciare alla pubblica fognatura un significativo numero di nuove utenze, e di eliminare gli ultimi scarichi diretti in ambiente ancora presenti, indirizzati adesso ai depuratori, nel frattempo ammodernati e potenziati.
Un risultato non da poco, considerando che per l’Italia la mancata depurazione è uno dei principali talloni d’Achille sotto il profilo ambientale, che è già costato tre condanne da parte della Corte Ue e multe da 125mila euro al giorno che ancora paghiamo. Un ammontare che presto potrebbe crescere ancora, dato che lo scorso marzo la Commissione Ue ha deciso di deferire un'altra volta il nostro Paese alla Corte di giustizia europea, sempre per mancato rispetto della direttiva sulle acque reflue urbane.
«Esprimo il mio ringraziamento nei confronti di Acque per aver portato a termine un intervento di tale importanza, che riorganizza e riqualifica il sistema idrico e fognario in varie zone della nostra città – dichiara il sindaco Michele Conti – Adesso c'è una copertura pressoché totale del servizio di raccolta e trattamento delle acque reflue su tutto il territorio comunale, che contestualmente consente un miglioramento ambientale e maggiore sostenibilità, a beneficio dei cittadini e del territorio».
I lavori alla fognatura, progettati da Ingegnerie Toscane e pianificati da Acque in stretta sinergia con il Comune di Pisa, erano stati suddivisi in tre grandi macrolotti. Il primo, Pisa Centro, ha riguardato la zona a nord dell’Arno: la nuova fognatura ha come recapiti finali i depuratori de La Fontina e San Jacopo. Buona parte degli interventi si è concentrata sulla raccolta dei reflui nei pressi della Facoltà di Ingegneria e nelle aree tra la centralissima Piazza dei Miracoli e lo stadio, dove peraltro gli scavi hanno consentito la scoperta e la valorizzazione di un’antica domus romana. Il secondo lotto, Pisa Sud Ovest, ha compreso invece l’intercettazione degli scarichi nella zona a sud dell’Arno e ad ovest dell’aeroporto: l’attuale recapito finale dei reflui civili è il depuratore di Pisa Sud. Infine, il terzo lotto, Pisa Sud Est, inserito tra le opere co-finanziate tramite il PNRR, si è concentrato nelle aree di Sant’Ermete, Ospedaletto e Putignano, fino al depuratore di Oratoio.
Ai lavori alla fognatura si sono aggiunti quelli ai depuratori, necessari per superare i limiti funzionali e consentire agli impianti di trattare i reflui provenienti dagli scarichi recuperati e non più diretti in ambiente. È il caso dei depuratori di Oratoio e Pisa Sud, dove sono stati portati a termine i principali interventi di ammodernamento. Al contempo, sono già state messe in funzione la stazione di sollevamento e le condotte fognarie che consentono il convogliamento di una parte dei reflui in arrivo al depuratore de La Fontina verso quello di San Jacopo. Nei prossimi anni, in seguito all’ampliamento di quest’ultimo impianto - il cui progetto esecutivo è in fase di approvazione - sarà possibile procedere a una graduale dismissione del depuratore de La Fontina.
Nel complesso, sul versante della depurazione, Acque afferma che «nel prossimo quinquennio verranno investiti ulteriori 35 milioni di euro».
«Siamo orgogliosi di aver concluso un progetto di portata storica per la città – sottolinea l’ad di Acque, Fabio Trolese – L’investimento arricchisce il patrimonio infrastrutturale pubblico e consente di fare un passo significativo verso un futuro sostenibile, grazie alla restituzione in ambiente di acque sempre più pulite e alla riduzione delle emissioni di gas serra. La sfida che ci si pone di fronte adesso è quella di contribuire insieme a tutti gli attori istituzionali ed economici al riutilizzo dei reflui depurati in agricoltura o nell’industria, in modo da generare un’economia circolare che preservi la risorsa e sostenga il territorio».
Nonostante i ricorrenti e crescenti rischi legati alla siccità in tempo di crisi climatica, infatti, a livello nazionale appena il 4% delle acque già depurate viene riutilizzata (essenzialmente in agricoltura), nonostante il 23% del volume totale depurato raggiunga già la qualità necessaria al riutilizzo; a frenarne l’impiego sono la carenza d’infrastrutture per la distribuzione e il costo maggiore d’impiego rispetto all’acqua proveniente da prelievi tradizionali.
«In più – aggiunge il presidente di Acque, Simone Millozzi – in molti casi è stato possibile superare la fognatura mista, favorendo la corretta separazione tra acque reflue e meteoriche. Ringrazio il Comune, che ci ha costantemente supportato in questa impresa, nonché le ditte, i progettisti e i tecnici di Acque e Ingegnerie Toscane: grazie al loro impegno e alle loro competenze, siamo riusciti a realizzare un disegno ambizioso e strategico per lo sviluppo della città».