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Per tornare a far respirare la laguna di Orbetello potrebbero servire 40 milioni di euro

Giani: «È un emergenza nazionale e io la rilancio come tale, dobbiamo fare degli interventi strutturali»
 |  Toscana

Il riscaldamento delle acque, la carenza d’ossigeno e la proliferazione incontrollata di alghe stanno portando (di nuovo) al collasso il delicatissimo ecosistema della laguna di Orbetello, per la quale il sindaco Andrea Casamenti ha chiesto alla Regione Toscana di dichiarare lo stato di emergenza.

A margine di una conferenza stampa svoltasi stamani a Palazzo Strozzi Sacrati, il presidente Giani ha aperto all’ipotesi ma sottolineando la necessità di valutare gli aspetti giuridici del caso.

«Ho formulato la massima disponibilità su questo – spiega Giani ai nostri microfoni – Lo stato di calamità si determina con un’emergenza, che si viene a creare sulla base di un evento non programmato come un terremoto, un alluvione, un incendio. In questo caso si tratta di un processo, quello di decomposizione delle alghe che crea la mancanza di ossigenazione della laguna, a causa del surriscaldamento di questi giorni. Aspetti che vanno approfonditi per poter dichiarare uno stato di emergenza, io sono disponibili ad affrontarli con un’interpretazione che lo consenta: prima di farlo ho voluto che stamani l’assessora all’Ambiente, Monia Monni, fosse a Orbetello per la riunione del Comitato tecnico scientifico. Sulla base delle indicazioni del Comitato, in merito allo stato di emergenza dichiareremo quanto è più opportuno verso la popolazione».

Al di là dell’emergenza contingente, è però necessario riconoscere che sulla laguna di Orbetello grava una condizione di insostenibilità strutturale, dato che almeno dal 2015 quasi ogni anno – insieme al picco delle temperature estive, spinto sempre più in alto dalla crisi climatica in corso – si verificano problemi similari a quello in corso.

«Ritengo che gli interventi strutturali, che da un punto di vista scientifico non sono certi perché ognuno ha la sua opinione, debbano essere invece individuati, per poterli realizzare senza sbagliare, con azioni da milioni di euro che magari non portano agli effetti desiderati. Io penso in particolar modo a canali anche sotterranei, che possano favorire la circolazione dell'acqua; questo per Orbetello significa anche una bonifica dei luoghi, che sicuramente non è un fatto semplice anche per le prescrizioni ambientali che sotto questo aspetto ha un Sito di interesse nazionale (Sin) come Orbetello. Individuate le cose da fare, noi come Regione facciamo la nostra parte, come il Governo deve fare la propria, perché se si tratta della realizzazione di canali da 30-40 milioni di euro come mi è stato detto, è evidente che non ce lo possiamo fare noi ma dobbiamo mettere insieme risorse che può dare la Regione con quelle del Governo».

In definitiva quella di Orbetello «è un’emergenza nazionale e io la rilancio come tale – conclude Giani – Si parla di uno degli ambienti più belli, più importanti anche dal punto di vista culturale e turistico, e quindi è il momento in cui oltre agli interventi contingenti, sui quali ci stiamo preparando, si facciano degli interventi strutturali, che impediscano nella laguna di Orbetello quello che abbiamo con le immagini drammatiche di questi giorni sulla moria dei pesci».

Luca Aterini

Luca Aterini, toscano, nasce settimino il 1 dicembre 1988. Non ha particolari talenti ma, come Einstein, si dichiara solo appassionatamente curioso: nel suo caso non è una battuta di spirito. Nell’infanzia non disegna, ma scarabocchia su fogli bianchi un’infinità di mappe del tesoro; fonda il Club della Natura, e prosegue il suo impegno studiando Scienze per la pace. Scrive da sempre e dal 2010 per greenreport, di cui è oggi caporedattore.