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Entro il 28 luglio la Regione invierà le proprie richieste di integrazione

Geotermia toscana, al via il gruppo interistituzionale per valutare il piano d’investimenti Enel

L’Amiata ha designato il sindaco Balocchi come rappresentante: «L'obiettivo condiviso è che la concessione rappresenti un appuntamento storico»
 |  Toscana

Come annunciato dal presidente Eugenio Giani a Santa Fiora nei giorni scorsi, oggi si è riunito il gruppo di lavoro interistituzionale chiamato a valutare il piano industriale presentato da Enel green power alle Regione per provare a ottenere il rinnovo ventennale delle concessioni geotermiche che sottendono la coltivazione della geotermia.

La Regione ha avviato un'ampia consultazione fra Comuni, Province, rappresentanze sociali e di categoria; proprio in questo contesto è ora istituito il gruppo di lavoro interistituzionale – presieduto da Giani –, per garantire l’apporto delle diverse conoscenze a copertura delle attività da svolgere nell’iter della procedura di valutazione del piano di investimenti dell’Enel.

Un gruppo di lavoro in cui i sindaci dell’Amiata hanno designato Federico Balocchi, primo cittadino di Santa Fiora, come loro rappresentante: «L'obiettivo condiviso – spiegano dal Comune – è che la concessione rappresenti un appuntamento storico per la Toscana e in particolare faccia da volano economico per l'Amiata, e che vada a beneficio dell'ambiente, dello sviluppo e del lavoro».

Entro il 28 luglio la Regione invierà a Enel Green Power le proprie richieste di integrazione al Piano, poi Enel dovrà elaborare una proposta modificata ed a quel punto avverrà la valutazione finale.
«Si tratta di un lavoro davvero intenso e complesso – commenta a caldo Balocchi –, ma insieme ai colleghi sindaci sento tutta la responsabilità di determinare un risultato storico per la nostra montagna e far finalmente diventare la geotermia una risorsa per garantire lo sviluppo e la vivibilità dell'Amiata».

Oltre a soddisfare il 33% del fabbisogno elettrico regionale e a rappresentare più del 70% della produzione toscana da fonte rinnovabile, già oggi la risorsa geotermica fornisce calore utile a riscaldare circa 13mila utenti, 26 ettari di serre e aziende agricole ed artigianali, alimentando anche un’importante filiera del turismo sostenibile con 60mila visite annue tra i poli museali, gli impianti, i percorsi di trekking tra le manifestazioni naturali dei territori geotermici.

Ma la secolare storia della geotermia è destinata ad avanzare oltre. La Regione Toscana punta a raddoppiare la produzione di energia da questa fonte, e ha avanzato a Enel green power un ampio ventaglio di richieste, concretizzando le condizioni che dovranno accompagnare il Piano industriale richiesto a Enel – e nel quale si parla di 8 nuove centrali, ha anticipato Giani – affinché possa essere valutato positivamente, e da lì condurre a un rinnovo ventennale delle concessioni minerarie che sottendono la coltivazione geotermica.

Un percorso coerente con la volontà già espressa dalla Regione Toscana – che punta a raddoppiare la produzione di energia da questa fonte rinnovabile – e grande opportunità di sviluppo anche per l’Amiata dopo che, a valle di 14 anni di studi, l’indagine epidemiologica InVetta ha definitivamente chiarito che nell’area «non vi sono impatti significativi sulla salute derivanti dall’attività geotermoelettrica».

Luca Aterini

Luca Aterini, toscano, nasce settimino il 1 dicembre 1988. Non ha particolari talenti ma, come Einstein, si dichiara solo appassionatamente curioso: nel suo caso non è una battuta di spirito. Nell’infanzia non disegna, ma scarabocchia su fogli bianchi un’infinità di mappe del tesoro; fonda il Club della Natura, e prosegue il suo impegno studiando Scienze per la pace. Scrive da sempre e dal 2010 per greenreport, di cui è oggi caporedattore.