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Geotermia, il piano industriale di Enel è arrivato: ora la controproposta della Regione Toscana

Giani: «Deve arrivare entro il 30 luglio, lunedì si riunisce il gruppo interdipartimentale poi ci troveremo con i sindaci. Enel dice che in 20 anni sono previste altre 8 centrali»
 |  Toscana

La geotermia come volano dell’economia e della occupazione, tutelando l’ambiente. Di questo se ne è discusso in un seminario organizzato nel palazzo comunale di Santa Fiora dalla Cgil di Grosseto e Siena, che ha messo attorno al tavolo i sindaci amiatini: si tratta di una delle aree interne alle quali la Regione Toscana, fra le prime in Italia insieme alla Campania, ha dedicato una commissione in Consiglio regionale, con risorse vincolate.

Complessivamente la geotermia coi suoi 6 miliardi di kWh prodotti in Toscana, equipara il 34% del fabbisogno energetico della regione, dandole una posizione di eccellenza nella fornitura di energia rinnovabile su scala nazionale. Se si somma al calcolo dell’energia prodotta dalla geotermia anche quella prodotta da fotovoltaico, eolico e idroelettrico, la Toscana produce con rinnovabili già oltre il 50% del proprio fabbisogno. La geotermia fornisce inoltre calore per riscaldarsi a quasi 10 mila utenti nei 9 comuni geotermici, nonché aziende ed  esercizio commerciali, oltre a 26 serre ettari di serre, contribuisce ad alimentare una importante filiera artigianale, agroalimentare e turistica con 60 mila visite all’anno.

È toccato al sindaco di Santa Fiora, Federico Balocchi, fare la sintesi delle posizioni dei sindaci della zona, sottolineando la vitalità delle aree interne che potrebbe crescere con investimenti comuni grazie ai fondi disponibili per il rilancio della montagna e del lavoro.

«L’avvocatura della Regione dovrà lavorare per creare condizioni di sviluppo favorevoli alla dimensione locale. Penso che l’attenzione della Cgil al tema delle aree interne sia fondamentale, è una partita che giochiamo tutti insieme per il nostro futuro. È una responsabilità che abbiamo nei confronti della generazione attuali e di quelle future e che credo sentano forte anche gli altri amministratori presenti. Cerchiamo di lavorare insieme perché questo incontro non diventi l’inizio di una nuova occasione mancata ma il momento di svolta per il nostro territorio», precisa il sindaco Balocchi.

Per Monica Pagni, segretaria generale della Cgil di Grosseto lo sviluppo di questa parte della Toscana passa da un sistema che deve essere messo in condizioni di operare. «Crediamo che lo sviluppo duraturo delle aree interne come quella amiatina debba comprendere la manifattura come il turismo, le infrastrutture come la sostenibilità delle imprese - dice Pagni - Infrastrutture più agevoli e sicure semplificano vita a cittadini e turisti, così come un’energia che impatta sulla vita delle persone in maniera positiva. C’è chi per pagare le bollette ha dovuto smettere di pagare il mutuo. Anche per questo le fonti rinnovabili a costi contenuti potranno garantire alle persone ad abitare la montagna. Le strade, le nuove tecnologie e la capacità di pensare e di progettare un futuro senza gestire solo emergenze è fondamentale anche per occuparsi di lavoro».

Fabio Berni, della segretaria Cgil Toscana, ribadisce quando sia fondamentale unire gli sforzi. Francesco Limatola, ricorda l’importanza delle comunità energetiche rinnovabili. «Si tratta di energia a impatto zero che attenua la morsa delle bollette alleggerendo la pressione sulle famiglie - dice Limatola - qui sull'Amiata un tema sentito è anche quello della geotermia, che rappresenta sicuramente un volano di sviluppo e lavoro per gli operatori locali. Un volano che però può essere messo in moto senza dimenticare la viabilità. La nostra provincia ha un numero di km maggiore di strade provinciali nella regione. Per evitare lo spopolamento e l'inverno demografico, agevolando così anche lo sviluppo economico, si passa anche dalla mobilità. Con strade efficienti e sicure. Il piano degli investimenti dovrà considerare una quota importante sulla voce infrastrutture». 

Molto atteso l’intervento del presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, sul prossimo rinnovo delle concessioni geotermiche: «Non dobbiamo dire a Enel che la certezza del rinnovo del contratto sia scontata – esordisce Giani – Abbiano la necessità di essere molto chiari che si tratta di un momento storico. Questo deve essere il momento della svolta. Enel non è un privato qualsiasi ma questo ente deve dare quello che è necessario affinché questo territorio possa guardare al meglio al futuro. Il decreto energia apre al confronto e alla trattativa per legittimare il rinnovo della concessione fino a 20 anni. Il soggetto designato a trattare con Enel è la Regione. Il rinnovo prevede che entro il 30 giugno Enel dovesse formalizzare una proposta. Proposta puntualmente arrivata».

Ora entro questo fine mese, la Regione dovrà valutare se Enel avrà tenuto conto delle richieste fatte, ascoltando le varie parti compresi Comuni e sindacati. «Ora entro il 30 luglio deve arrivare a Enel la controproposta della Regione – precisa Giani – Lunedì (22 luglio 2024) si riunisce il gruppo interdipartimentale poi ci troveremo con i sindaci. Lì discuteremo dell’accordo. Enel dice che in questi 20 anni sono previste altre 8 centrali, di cui 3 con iter avviato – aggiunge Giani – si tratta di Bagnolo 5, Piancastagnaio 6 e Monteroto. Ai 960 Megawatt se ne aggiungeranno oltri 200. Abbiamo chiesto ad Enel che vi sia l’impegno affinché la concessione faccia da volano economico per la zona, che vada a beneficio dell’indotto e del lavoro. Ci premureremo bene che nell’accordo siano fatte lavorare imprese della zona e che si parli di assunzioni dirette. Per ora la proposta Enel soddisfa il 60% delle richieste del Comuni».

L’attenzione della Regione sul fronte geotermico e sulle su ricadute positive per il territorio è massima. «La Regione Toscana sta dimostrando interesse per la questione geotermica e lo sta dimostrando anche con i 65 milioni investiti sulla strada del Cipressino impiegati con i fondi di coesione e sviluppo - evidenzia Giani - La Provincia da sola aveva trovato numerose difficoltà e ora i fondi, adeguando il progetto ai canoni di una strada regionale, serviranno a connettere l’Amiata alla viabilità centrale».

Non secondo per importanza è il tema del teleriscaldamento. «I vantaggi per la popolazione devono migliorare - precisa Giani - Il teleriscaldamento deve ampliarsi a tutti i Comuni, con un costo accessibile. Sul vapore Enel può trattare: il costo deve ridursi e va ampliata decisamente la rete per coprire la zona e alleggerire i costi sulle persone. Vogliamo che le garanzie di Enel siano una certezza assoluta e non firmerò mai un accordo che non abbia il consenso de sindaci».

Rossano Rossi, segretario generale Cgil Toscana, nelle sue conclusioni riprende vari argomenti toccati da Giani: «Parlando di sviluppo di questa area interna amiatina si intrecciano molti temi - dichiara Rossi - lavoro e sviluppo sostenibile, ambiente, occupazione di qualità e rilancio. Temi che se non tuteliamo non faranno esistere più l’Amiata per come la conosciamo. La geotermia è un’opportunità per creare sviluppo e migliorare la vita nelle aree interne, bisogna trattare con Enel quelle condizioni che ci permettono di gestirla in maniera compatibile con la vita dell’ Amiata. Le richieste della Cgil sono quelle che riguardano soprattutto la sicurezza, il lavoro, i cittadini e l'ambiente - conclude Rossi - Una serie di misure di cui abbiamo già parlato e che riporteremo per la trattativa. La Cgil tiene che la trattativa vada in fondo, senza atteggiamenti predatori da parte di Enel e con benefici che si ripercuotano sul territorio. Mi preme infine ricordare che se l'autonomia differenziata dovesse entrare a regime certe discussioni non potrebbero essere fatte e anche per questo sosteniamo il referendum abrogativo».

Redazione Greenreport

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