Il rigassificatore di Piombino è un enorme spreco di risorse
La scelta di istallare il rigassificatore nel porto di Piombino ha significato un enorme spreco di risorse pubbliche, con un aggravio del bilancio statale. Una scelta che ha favorito le grandi società che gestiscono i combustibili fossili e portato ad un aumento delle bollette energetiche. Così l'economia basata sul consumo di idrocarburi e sugli sprechi energetici sta aggravando l'effetto serra e il disastro climatico.
Inoltre le fuoriuscite del metano nel processo di estrazione, refrigerazione e compressione, trasporto e rigassificazione aggravano quel disastro del cambiamento del clima. L'alternativa c'era ed è più che mai evidente: sono l'efficienza e il risparmio energetico e nuova produzione di energia da fonti rinnovabili. L'amministrazione del comune di Piombino si è opposta all'installazione del rigassificatore accampando "gravissimi" motivi di sicurezza, ma nei fatti non ha mosso un dito contro il fossile omettendo di predisporre progetti di impianti di energia rinnovabile. Tutti i comuni del circondario e oltre hanno presentato progetti e fatto investimenti nel fotovoltaico sugli edifici pubblici, sui parcheggi e aree pubbliche. Molti hanno già avviato istruttorie per la creazione delle Comunità Energetiche Rinnovabili. Il comune di Piombino niente.
Ora possiamo solo proporre di non spostare il rigassificatore ma di smantellarlo.
Giustamente a Vado Ligure protestano: noi siamo con quei cittadini che non vogliono il rigassificatore, non per trovare un altro luogo, ma per favorire le rinnovabili.
Associazione a Sinistra - Piombino