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Il 15 novembre conferenza stampa Cgil, associazioni e partiti “NO al ponte sullo Stretto”

Ponte sullo Stretto, niente certificato Ingv sul rischio sismico. Le opposizioni: il cantiere va fermato

«Non c’è bisogno del via libera dell’istituto», sostiene la società incaricata dei lavori. Ma Pd, M5S e Avs criticano duramente Meloni e Salvini: «Superata ogni decenza, pensino piuttosto agli impianti idrici della Sicilia»
 |  Trasporti e infrastrutture

Mentre si attendono per i prossimi giorni i pareri della commissione Via (Valutazione di impatto ambientale) e di quella Grandi rischi della Protezione civile, emerge che per il Ponte sullo Stretto di Messina non c’è alcuna valutazione di rischio sismico. Nei documenti consegnati al Mase per il progetto, viene fatto riferimento a una relazione realizzata dall’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv). Ma il presidente dell’istituto Carlo Doglioni nega qualsiasi coinvolgimento dell’ente, e con due lettere inviate al deputato di Alleanza Verdi e Sinistra Angelo Bonelli, che aveva chiesto chiarimenti, e che sono state pubblicate nel fine settimane dal quotidiano la Repubblica, ha precisato: «Si rappresenta che l’Ingv non ha avuto incarico da parte della Stretto di Messina a svolgere indagini sulla presenza di faglie attive. Due ricercatori dell’Ingv hanno svolto analisi dell’area a esclusivo titolo personale e tali analisi non sono in possesso di questa amministrazione e non possono rappresentare l’opinione istituzionale dell’Ingv». Inoltre, nelle lettere Doglioni ha anche avanzato alcuni dubbi sull’inattività di una faglia presente nella zona: «Relativamente alla faglia Cannitello, per valutarne la potenziale attività sarebbe necessario effettuare studi tramite trincee paleosismologiche che non risultano allo scrivente essere state realizzate recentemente da personale Ingv», ha scritto Doglioni. E altre osservazioni critiche riguardano i coefficienti di resistenza alle accelerazioni sismiche presenti nel progetto, che risulterebbero inferiori rispetto a quelli corretti per l’area attorno allo Stretto: «Nella documentazione disponibile come riferimento di terremoto per il progetto del Ponte l’accelerazione al suolo utilizzata risulta essere di 0,58 a l’Aquila si sono registrate accelerazioni fino a 0,66 e ad Amatrice fino a 0.95. Ma lo Stretto di Messina può essere epicentrale per eventi sismici con accelerazioni facilmente superiori a 1 ma possibili anche fino a 1,5 – 2», ha precisato Doglioni.

Parole che convincono ancor di più opposizioni e sigle ambientaliste dell’urgenza di bloccare il progetto caro al governo Meloni e, in particolare, al ministro Salvini. Come è potuto accadere che sia stato vallato senza il visto dell’Ingv, domanda il Pd. Scrivono in una nota Annalisa Corrado e Sandro Ruotolo, della segreteria nazionale guidata da Elly Schlein: «E se poi non sono in regola con la realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina che fanno? Cosa dice il ministro Salvini sul fatto che l’istituto nazionale di geofisica e vulcanologia nega di aver mai autorizzato la costruzione del Ponte? Il presidente Doglioni afferma che servono studi sulle faglie attive. E allora al governo poniamo una semplice domanda: come è potuto accadere che abbiamo avallato il progetto quando mancava il visto dell’Ingv? Chi ha barato? E perché hanno barato? È mai possibile che nessuno nel governo ritenga di fermare le derive di questa ossessione ideologica? La realizzazione di questo eco-mostro che si nutre di preziosissime risorse pubbliche ha davvero superato ogni limite di decenza».

Il mancato coinvolgimento dell’Ingv testimonia il disinteresse del governo verso i siciliani, dice il coordinatore regionale del Movimento 5 Stelle Nuccio Di Paola: «Perché Meloni e Salvini non sistemano gli impianti idrici? Mentre loro si sfregano le mani con il ponte, nelle nostre città i cittadini prendono l’acqua con i bidoni», denuncia.

E se sempre Repubblica riporta la posizione della società Stretto di Messina, secondo la quale «il Ponte sarà l’opera più sicura al mondo, non c’è alcun bisogno di un via libera dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia per andare avanti», il deputato di Avs Bonelli denuncia: «È un fatto di una gravità inaudita che, per la realizzazione del progetto del ponte sullo Stretto di Messina, non vengano applicati e considerati pienamente i principi di precauzione e che non vengano coinvolti tutti gli organismi dello Stato come Ingv e Consiglio superiore lavori pubblici per assicurare che questo progetto soddisfi tutti i requisiti di sicurezza necessari. In primo luogo, è assolutamente inaccettabile che l’Ingv, ente pubblico responsabile della sicurezza sismica nel nostro Paese, non sia stato consultato». Ma cè anche un’altra questione sollevata da Bonelli, e cioè che «il Consiglio superiore dei lavori pubblici non è stato coinvolto nel dare un parere su questo progetto, ormai vecchio di vent’anni»: «Il presidente della Regione Sicilia, Schifani, ha affermato che la commissione tecnica regionale ha espresso parere favorevole all’unanimità sul ponte. Tuttavia, il presidente ha omesso di dire che la commissione tecnica non ha mai espresso il parere nei termini previsti dalla legge: entro il 13 aprile, quando dovevano essere presentate le osservazioni, e il 13 ottobre, data entro cui si sarebbero dovute fornire le controsservazioni alle osservazioni sul progetto del ponte. La Regione Sicilia, infatti, non ha mai presentato alcuna osservazione e presentato nessun parere nei termini di legge. Il presidente Schifani è drammaticamente imbarazzante, ricordo inoltre che l’Arpa Sicilia ha segnalato l’impossibilità di esprimere pareri adeguati a causa del tempo limitato assegnato per analizzare i 1.400 elaborati. Mi auguro che qualcuno, a partire dalla presidente Meloni, prenda provvedimenti per fare chiarezza su questo aspetto, perché, ancora una volta, non resta che rivolgerci all’autorità giudiziaria», ha concluso Bonelli.

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Redazione Greenreport

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