Skip to main content

Epicentro a Collelongo, la Protezione civile non ha rilevato danni

Dopo l'Etna il terremoto torna a colpire la provincia de L'Aquila

A seguito del sisma ricercatori Ingv e Cnr hanno documentato in Sicilia «movimenti permanenti del terreno» fino a mezzo metro
 |  Scienza e tecnologie

Dalle prime verifiche condotte dal dipartimento della Protezione civile non risultano danni a persone o cose, ma molta è stata la paura per il terremoto che ieri ha colpito la provincia de L’Aquila: alle ore 19:37 del 1 gennaio 2019 la rete sismica dell’Ingv – l’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia – ha infatti localizzato un terremoto di magnitudo 4.2 con epicentro 3 km ad ovest di Collelongo, ad una profondità di 17 km.

A seguito del terremoto il Comune di Collelongo ha comunque ordinato la costituzione di un Centro operativo comunale (Coc) al fine di assicurare la direzione e il coordinamento dei servizi di soccorso e di assistenza alla popolazione. «È stata una scossa molto forte – spiega all’Ansa il sindaco Rossana Salucci –  per fortuna non si rilevano danni a persone o cose. Ma c'è molta paura e, non potendo escludere nuove scosse, abbiamo aperto il Coc e messo a disposizione delle persone che vogliano dormire fuori casa, il plesso scolastico e il bocciodromo che sono in sicurezza».

Nel frattempo continua incessante il monitoraggio dell’attività sismica lungo il Paese, anche a seguito del terremoto che nei giorni scorsi ha caratterizzato la zona dell’Etna. A seguito dell’eruzione del vulcano iniziata il 24 dicembre 2018 e dello sciame sismico che ha accompagnato questo evento e perdura tuttora, un team di ricercatori del Cnr-Irea e dell’Ingv è riuscito a monitorare «i movimenti permanenti del terreno» nell’area, evidenziando scostamenti fino a mezzo metro: come spiegano infatti dal Cnr «sono stati evidenziati valori massimi di spostamento che superano i 30 cm verso Ovest e i 50 cm verso Est sulla sommità dell’Etna e, nell’area attivata dal terremoto di Mw 4.9, uno spostamento massimo verso Est di circa 13 cm, ed uno verso Ovest di circa 16 cm».

Redazione Greenreport

Greenreport conta, oltre che su una propria redazione giornalistica formata sulle tematiche ambientali, anche su collaboratori specializzati nei singoli specifici settori (acqua, aria, rifiuti, energia, trasporti e mobilità parchi e aree protette, ecc….), nonché su una rete capillare di fornitori di notizie, ovvero di vere e proprie «antenne» sul territorio.