
Dalle energie rinnovabili arriva il 32% dell’elettricità, continua la crescita record nel mondo

Mentre l’Italia tentenna sul fronte delle energie rinnovabili, a livello globale la crescita delle fonti pulite prosegue a ritmi vorticosi. Il nuovo rapporto Global Electricity Review 2025, appena pubblicato dal think tank Ember, documenta come dalle rinnovabili arrivi oggi il 32% della produzione di elettricità: il 14% dall’idroelettrico, l’8% dall’eolico, il 7% dal solare e il 3% dalle altre rinnovabili.
Il motore di questa crescita è soprattutto l’energia solare, che è quella in più rapido sviluppo per il 20esimo anno di fila, tanto da raddoppiare la produzione nell’ultimo triennio (+29% nel solo 2024 grazie a +858 TWh, arrivando a oltre 2.000 TWh complessivi). «L'energia solare è diventata il motore della transizione energetica globale – spiega Phil MacDonald, amministratore delegato di Ember – Abbinata alle batterie per l’accumulo, l'energia solare è destinata a diventare una forza inarrestabile. In quanto fonte di nuova elettricità in più rapida crescita, è fondamentale per soddisfare la domanda di elettricità in continua crescita nel mondo».
Il risvolto della medaglia è che, nonostante l'aumento delle energie rinnovabili, anche la produzione da fonti fossili ha registrato un piccolo aumento (+1,4% nel 2024) a causa della crescente domanda di elettricità, spingendo le emissioni del settore energetico globale in aumento dell'1,6% a un nuovo massimo storico. Il paradosso è che le ondate di calore – sempre più intense e frequenti per colpa delle crisi climatica, causata a sua volta dall’impiego dei combustibili fossili – sono state il principale motore dell'aumento della generazione fossile, rappresentando quasi un quinto (+0,7%) dell'aumento della domanda globale di elettricità nel 2024 (+4%), principalmente attraverso il maggior uso dei condizionatori. Ecco perché le emissioni globali del settore elettrico sono aumentate dell'1,6%, raggiungendo un nuovo massimo storico di 14,6 miliardi di tonnellate di CO2.
Ma il rapporto Ember mostra anche che la crescita della generazione pulita è destinata a superare la domanda in rapida crescita nei prossimi anni, segnando l'inizio di un declino permanente della generazione di elettricità da fonti fossili. L'attuale crescita prevista della generazione pulita sarebbe sufficiente, infatti, a soddisfare un aumento della domanda del 4,1% annuo fino al 2030, superiore alle aspettative.
«Tecnologie come l'intelligenza artificiale e i veicoli elettrici alimenteranno la domanda di elettricità – continua MacDonald – È chiaro che il boom dell'energia solare ed eolica è ampiamente destinato a dare i suoi frutti, e chi si aspetta che la produzione di energia da combustibili fossili continui a crescere rimarrà deluso».
E il nucleare? La produzione di elettricità dall’atomo è cresciuta del 2,5% nel 2024 (+69 TWh) arrivando a quota 2.768 TWh, ma il suo contributo nel mix di produzione è in calo al 9% – ovvero il valore più basso da oltre 45 anni –, poiché l’aumento della generazione è troppo lento rispetto a quello della domanda. Vale lo stesso per il gas: la produzione è cresciuta (+1,6%, +103 TWh) ma la quota di mercato è in calo per il quarto anno di fila scendendo a quota 22%, la più bassa dal 2014.
Spostando l’analisi a livello geopolitico, Ember mostra che nell’ultimo anno la crescita della produzione da solare si è concentrata per oltre la metà in Cina, dove lo sviluppo dell’energia pulita ha soddisfatto l’81% della crescita della domanda; in India, invece, la capacità solare installata è raddoppiata rispetto al 2023. Ma l’Ue ha ancora un ruolo di leadership da poter difendere: la domanda di elettricità nell’ultimo anno è cresciuta dell’1,1% (+30 TWh), mentre la produzione da solare continua a decollare (+21%, +53 TWh), seguita a distanza da quella idroelettrica (+9,6% ovvero +32 TWh, grazie alla maggiore piovosità) e da quella eolica (che avanza però di soli 8 TWh), come pure dal nucleare (+4,6%, +29 TWh). A partire dal 2019, in Ue la generazione eolica è cresciuta del 31% e quella solare del 143%: oggi l’Ue ottiene il 18% dell’elettricità da fonte eolica – oltre il doppio della media globale – e l’11% dal fotovoltaico, ed è europea la metà degli Stati al mondo (7 su 15) con la maggiore penetrazione del solare.
«Mentre il costo dell'energia solare e dell'accumulo da batterie continua a scendere, stiamo assistendo a un'accelerazione senza precedenti nella loro adozione a livello globale – commenta Mike Hemsley vicedirettore della Commissione per le transizioni energetiche (Etc) – La combinazione di energia solare ed eolica a prezzi accessibili, supportata da reti flessibili e soluzioni di accumulo, sta consentendo una decarbonizzazione più rapida e a costi inferiori rispetto a quanto precedentemente immaginato. Per sostenere questo slancio, dobbiamo affrontare urgentemente le sfide chiave che minacciano ancora oggi il progresso: sbloccare i finanziamenti offrendo contratti a lungo termine per la generazione di energia rinnovabile, supportare un'elettrificazione rapida, inclusa la garanzia che i costi economici dell'energia eolica e solare si traducano in bassi prezzi dell'energia per i consumatori, e promuovere la flessibilità del sistema, in particolare tramite la partecipazione attiva dei consumatori sul lato della domanda, che può già ridurre i costi».
