Costo energia da fotovoltaico -90%, ma l’Italia ha speso 100 miliardi per affrontare la crisi post 2022
Primo elemento su cui riflettere: il costo dell’energia da fotovoltaico è sceso del 90% negli ultimi dieci anni, rendendo quella solare la fonte di energia più competitiva sul mercato. Secondo elemento che governo e imprenditori dovrebbero avere ben chiaro per poi agire conseguentemente: nel biennio 2022-2023, l'Italia non ha spinto come avrebbe potuto e dovuto sulle rinnovabili e invece ha speso 100 miliardi di euro per affrontare le crisi energetiche esplose a seguito dell’invasione della Russia ai danni dell’Ucraina.
Entrambi gli elementi, e anche una domanda implicita di cui si dirà a breve, sono stati portati sotto i riflettori nel corso della prima giornata del 9° Forum Italia Solare, che si svolge da ieri a Roma.
I lavori proseguiranno oggi, ma intanto l’appuntamento si è rivelato già molto utile per far emergere una serie di dati riguardanti l’energia da fonti rinnovabili e in particolare il settore del fotovoltaico.
Nel periodo gennaio-ottobre 2024, evidenziano innanzitutto gli esperti di Italia Solare, la potenza fotovoltaica connessa in Italia è aumentata di 5,481 GW, contro i 4,018 in più nello stesso periodo del 2023, facendo segnare il 36% in più.
Al 31 ottobre 2024, è stato inoltre sottolineato dall’associazione delle imprese impegnate nel fotovoltaico, in Italia complessivamente risultavano connessi 1 milione e 843.830 impianti fotovoltaici, per una potenza totale di 35,763 Gigawatt.
Non solo. Ecco i due elementi citati in apertura: secondo i dati presentati dando il via alla due giorni di Roma, il costo dell’energia da impianti solari è sceso del 90% dal 2014 ad oggi, rendendo il fotovoltaico la fonte di energia più competitiva sul mercato. E se c’è anche un’altra buona notizia da sapere, ovvero che anche i sistemi di accumulo stanno registrando una rapida evoluzione, con una riduzione dei costi del 50% nell’ultimo quinquennio, c’è anche un fattore non altrettanto positivo di cui tener conto: Italia Solare ha fatto notare che, nel biennio 2022-2023, l’Italia ha speso appunto 100 miliardi di euro per affrontare le crisi energetiche innescate dalla guerra alle porte dell’Europa. Risorse che, secondo l’associazione, avrebbero potuto essere investite nello sviluppo delle infrastrutture per le energie pulite. Da qui la domanda che implicitamente sorge spontanea: perché non è stato fatto? Vedremo se nel corso della giornata conclusiva del Forum verrà sollevata la questione e quali ulteriori messaggi verranno lanciati a uso e consumo di sfera politica e settori imprenditoriali. L’associazione, intanto, ha messo sul tavolo in bella evidenza qual è la realtà dei fatti, con tanto di dati e percentuali.
«Questi numeri confermano il grande potenziale del fotovoltaico nel nostro Paese, ma c’è ancora molta strada da fare per raggiungere gli obiettivi climatici al 2030 - ha dichiarato Paolo Rocco Viscontini, presidente di Italia Solare - Il fotovoltaico rappresenta la soluzione più immediata ed efficace per affrontare le grandi sfide energetiche e climatiche che abbiamo davanti. Con la combinazione di fotovoltaico e storage, possiamo garantire costi energetici stabili, ridurre la dipendenza dai combustibili fossili e abbattere le emissioni climalteranti. Ogni mese di ritardo nell’implementazione delle rinnovabili ha un costo altissimo. È fondamentale accelerare sul fronte normativo e operativo per consentire al fotovoltaico di esprimere appieno il suo potenziale».