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Quali aree per il fotovoltaico? Il Coordinamento Free mette insieme agricoltori, industriali e ambientalisti

Piattelli: «Accelerare la transizione energetica è una priorità per tutti, un sano confronto è ciò che serve per evitare inutili contrapposizioni di tipo ideologico»
 |  Nuove energie

Il Coordinamento Free ha organizzato oggi a Roma un convegno di alto livello per fare il punto sulle aree a terra di accelerazione per il fotovoltaico, riunendo ad un unico tavolo realtà che sembrano spesso partire da punti di vista contrapposti: da una parte le tre principali associazioni agricole (Coldiretti, Confagricoltura, Cia), dall’altra le realtà imprenditoriali Italia solare e Elettricità futura, oltre alle associazioni dell’ambientalismo scientifico come Legambiente e Kyoto club.

Obiettivo del convegno è stato quello di avviare un sereno confronto, tra i vari soggetti interessati, su quali possano essere le aree agricole adatte all’installazione di impianti fotovoltaici a terra; è stata la prima occasione del genere dall’arrivo in Gazzetta Ufficiale del decreto Agricoltura voluto dal Governo Meloni, che si presenta come l’ennesimo freno a mano tirato sullo sviluppo delle fonti pulite e del fotovoltaico in particolare, mettendo a rischio investimenti per 80 mld di euro oltre che la rotta per la decarbonizzazione del Paese.

«L’accelerazione della transizione energetica è una priorità per tutti – spiega il presidente del Coordinamento Free, Attilio Piattelli –  e quindi un sano confronto, tra i principali soggetti interessati, che entri nel merito sia dei problemi che delle possibili soluzioni è ciò che serve per evitare inutili contrapposizioni di tipo ideologico e ragionare in modo pragmatico su soluzioni ragionevoli che mettano tutti d’accordo. Il convegno pone le basi per l’avvio di un tavolo di lavoro fra tutti i soggetti intervenuti che ha lo scopo di arrivare a formulare alcune proposte di individuazione di aree agricole idonee per impianti fotovoltaici a terra o agri fotovoltaici a seconda delle loro caratteristiche».

In particolare, il seminario ha visto la partecipazione di Enea, Crea e Agea che, con tre interventi distinti, hanno presentato alcuni studi e simulazioni con delle prime ipotesi di possibili aree agricole da prendere in considerazione, tra le quali quelle marginali, degradate o da bonificare.

Il seminario è poi proseguito con una tavola rotonda nella quale le associazioni agricole, con la moderazione di Free, si sono confrontate con Italia solare ed Elettricità futura, Legambiente e il Kyoto club, sulle proposte presentate nelle relazioni introduttive e sui possibili criteri da utilizzare per l’individuazione delle aree idonee alla realizzazione degli impianti fotovoltaici sia a terra sia di tipo agrivoltaico.

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Redazione Greenreport

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