Skip to main content

I primi risultati del censimento 2014

La Toscana paradiso degli uccelli acquatici svernanti a rischio global warming

100.000 esemplari, di cui 5.000 fenicotteri e 200 gru
 |  Natura e biodiversità

Il Centro ornitologico toscano (Cot), coi suoi rilevatori, organizza e coordina numerosi studi e ricerche sull’avifauna in Toscana, dagli “atlanti” su svernanti e nidificanti, ai progetti di monitoraggio della migrazione dei rapaci, passando dall’inanellamento e da ricerche “mirate” a singole specie o a piccoli gruppi di animali. Anche quest’anno, nonostante le condizioni meteo avverse, con vento e pioggia battente proprio nei giorni cruciali del censimento, l’edizione toscana del International Waterbird Census IWC, da decenni organizzata dal Cot, si è chiusa con ottimi risultati: «Sono stati contattati circa 100.000 uccelli acquatici nelle zone umide interne e costiere e lungo i litorali dell’intera Regione, isole comprese».

I ricercatori spiegano che «l’inverno insolitamente mite ha portato un numero decisamente minore di anatre a svernare in Toscana, alcune migliaia in meno, così come avvenuto su tutto il territorio nazionale. Quelle che hanno svernato, hanno privilegiato le principali zone umide protette; vale a dire le paludi della Maremma grossetana, la parte interdetta alla caccia del Padule di Fucecchio e le aree protette dell’alveo dell’ex lago di Bientina. Il calo sembra aver interessato molto meno le zone più settentrionali, a testimonianza del loro grande valore per lo svernamento, e quindi la sopravvivenza, di questi uccelli. In controtendenza e in continuo aumento la presenza di oche selvatiche, arrivate quasi a seimila. Questo grazie all’effetto “fedeltà” che porta intere famiglie di questi fantastici migratori a frequentare, per molti anni, siti ritenuti idonei. Di alcune di queste oche, ormai, si conoscono la storia e gli spostamenti negli ultimi anni, grazie ad un sistema di marcatura, leggibile a distanza, applicato nei paesi di origine del nord Europa».

E’ davvero una gran buona notizia  che siano tornate come ogni anno a svernare le aquile anatraie maggiori, mentre sembra un segno dei tempi l’avvistamento di un’aquila anatraia minore «Soggetto, quest’ultimo - sottolineano al Cot -, che dovrebbe andare in Africa ma, evidentemente, sperimentato l’inverno della costa settentrionale toscana nel suo primo svernamento, si è trovato proprio bene, visto che torna immancabilmente anche adesso che ha ormai raggiunto la maturità riproduttiva».

Sono più di 100 i falchi di palude ed è molto  interessante il contingente di falco pescatore, grande rapace tornato a nidificare in Italia, proprio in Toscana, pochi anni fa grazie ad un progetto di reintroduzione.

Un’esplosione di vita alla quale «fanno da cornice i circa 5.000 fenicotteri, le oltre 200 gru, il migliaio di pivieri dorati e le centinaia di spatole, chiurli e avocette». Il Cot segnala anche un’altra presenza interessante: i marangoni minori osservati a Montepulciano; il più piccolo dei cormorani europei, di origine sud orientale e in lenta espansione di areale.

Il Centro ornitologico toscano  sta controllando anche gli “alieni”; le specie introdotte dall’uomo, più o meno volontariamente, «che vanno monitorate con un occhio di riguardo a causa della competizione con la fauna locale ed il possibile impatto sugli ecosistemi. Sono state osservate alcune anatre mandarine e anatre spose, coloratissime, e quasi una dozzina di ibis sacri, che sembrano volati via dalle illustrazioni su un papiro egizio. Speriamo che la loro introduzione, sempre una avventatezza, non determini problemi futuri; per questo è importante il loro monitoraggio. Anche a questo servono le ricerche, non solo sugli uccelli acquatici, che il Cot organizza, su tutto il territorio regionale, con un numero di partecipanti in continua crescita».

Redazione Greenreport

Greenreport conta, oltre che su una propria redazione giornalistica formata sulle tematiche ambientali, anche su collaboratori specializzati nei singoli specifici settori (acqua, aria, rifiuti, energia, trasporti e mobilità parchi e aree protette, ecc….), nonché su una rete capillare di fornitori di notizie, ovvero di vere e proprie «antenne» sul territorio.