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È nato il Parco ambientale di Orbetello, via libera definitiva dal Senato ma i fondi sono pochi

Simiani: «Ora è necessario che il Consorzio parta il prima possibile e che vengano stanziate risorse adeguate»
 |  Natura e biodiversità

Lo scorso anno è stata la volta della Camera, mentre oggi è stato il Senato a dare il via libera definitivo all’istituzione del “Parco ambientale per lo sviluppo sostenibile della laguna di Orbetello”, approvando il testo risultante dall'unificazione dei disegni di legge d'iniziativa dei deputati primi firmatari Marco Simiani (Pd); Francesco Battistoni (Fibp); Fabrizio Rossi (FdI); Ilaria Fontana (M5s).

«La laguna di Orbetello, ecosistema tra i più importanti d’Italia, particolarmente delicato, fragile e vulnerabile ha subito danni incalcolabili di recente – dichiara Claudio Barbaro, sottosegretario all’Ambiente – Si tratta di un’area di formidabile pregio ambientale, sottoposta a numerosi ed eterogenei rischi; ciclicamente il territorio patisce danni ed evidentemente le varie forme di tutela, pur presenti, non sono state fino ad ora sufficienti a preservare e proteggere fino in fondo questo inestimabile patrimonio naturalistico. Adottare interventi spot per tamponare la situazione non è mai risolutivo. L’approvazione di questo Ddl, avvenuto in tempi rapidi e con ampia convergenza politica, dà finalmente una risposta concreta per la salvaguardia della laguna».

Entro 150 giorni, dalla data di entrata in vigore della legge, il ministro dell’Ambiente – con proprio decreto e previa intesa con gli altri enti consorziati – approverà lo statuto del consorzio che individuerà l’estensione del Parco. «Mi sento di garantire la massima solerzia del ministero – aggiunge Barbaro – nella produzione degli atti conseguenti ed attuativi, nel rispetto della volontà parlamentare così estesa e nell'assoluta vicinanza al territorio della laguna».

Il Parco ambientale per lo sviluppo sostenibile della laguna di Orbetello sarà infatti gestito da un Consorzio avente personalità giuridica di diritto pubblico, al quale partecipano il ministero dell'Ambiente, la Regione Toscana, la Provincia di Grosseto, il Comune di Orbetello e quello di Monte Argentario. L'articolo 9 del Ddl individua le entrate del consorzio, tra le quali rientrano i contributi ordinari annuali del ministero, pari a 479.641 euro per l'anno 2025 e a 499.641 euro annui a decorrere dall'anno 2026, della Regione Toscana e degli altri enti consorziati, determinati in misura proporzionale alle rispettive quote di partecipazione.

«Finalmente la laguna di Orbetello potrà dotarsi di una nuova governance stabile che avrà il compito di monitorare l’ecosistema e programmare gli interventi necessari per salvaguardare un territorio fragile e prezioso – commenta il deputato Simiani – I mutamenti climatici e la mancanza di enti stabili strutturati di controllo hanno infatti messo a rischio, negli scorsi anni ed in numerose occasioni, la sostenibilità ambientale del territorio. Ora è necessario che il Consorzio parta il prima possibile e che vengano stanziate risorse adeguate, rispetto a quelle attuali, per garantire una gestione ottimale di progetti ed interventi».

Ma quello delle risorse resta ad oggi un tasto dolente. È utile ricordare in proposito che il Parco nasce a valle dell’ennesimo disastro ambientale consumatosi nell’estate 2024, quando un mix di temperature da record e inquinanti agricoli ha causato la morte di migliaia di pesci e la conseguente dichiarazione di stato di calamità.

Come accertato nell’occasione dal relativo Comitato tecnico scientifico, l’importo da conferire alla gestione della laguna non può essere al di sotto dei 3 milioni annui, per garantire la corretta messa in atto di tutte le azioni necessarie e per disporre le risorse adeguate all’amministrazione ordinaria; per gli interventi straordinari necessari, ad esempio la realizzazione di canali per facilitare il ricircolo (e l’ossigenazione) delle acque in un contesto particolarmente critico, dato che su Orbetello grava un Sito d’interesse nazionale (Sin) per le bonifiche, si stima invece la necessità di 30-40 mln di euro.

Redazione Greenreport

Greenreport conta, oltre che su una propria redazione giornalistica formata sulle tematiche ambientali, anche su collaboratori specializzati nei singoli specifici settori (acqua, aria, rifiuti, energia, trasporti e mobilità parchi e aree protette, ecc….), nonché su una rete capillare di fornitori di notizie, ovvero di vere e proprie «antenne» sul territorio.