Skip to main content

È KJ1 l’orsa munita di radiocollare dalla Provincia di Trento. Gli animalisti ne chiedono il sequestro

Oipa, Leal e Leidaa: impedire che il presidente Fugatti firmi un’altra ordinanza per abbattere un’orsa con cuccioli
 |  Natura e biodiversità

La Provincia autonoma di Trento (PAT) ha annunciato che «Le analisi genetiche svolte presso i laboratori della Fondazione Edmund Mach hanno confermato che la femmina di orso munita di radiocollare nella notte tra il 22 e il 23 luglio scorso nell’Alto Garda è KJ1. Si tratta dello stesso esemplare che il 16 luglio aveva attaccato un escursionista in località Naroncolo nel comune di Dro. Prosegue dunque il monitoraggio dell’animale - accompagnato da tre piccoli dell’anno - a cura del Corpo forestale trentino. Si ricorda che l’animale si sposta all’interno di un’area ampia ben 110 chilometri quadrati, con circa 250 chilometri di sentieri e strade forestali: appare impossibile interdire alle persone l’accesso a questa zona».

Una notizia che allarma ulteriormente l’Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa), che si chiede: «Si sta preparando un terzo mandato di uccidere l’orsa KJ1?»

L’associazione animalista esprime «Grave apprensione per l’eventualità che il presidente Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti, possa firmare a breve un decreto d’abbattimento della mamma orsa, con al tre cuccioli al seguito, presunta colpevole delle ferite riportate agli arti dal turista francese in escursione solitaria sabato scorso a Dro» e afferma che stano girando  voci in tal senso e sottolinea che c’è una forte preoccupazione dell’opinione pubblica nazionale per la sorte del plantigrado, «Colpevole solo di avere avuto un comportamento coerente con la sua etologia nel suo habitat».

l’Oipa ricorda che «Se Fugatti procedesse con un decreto di abbattimento, sarebbe questo il terzo provvedimento in una settimana che andrebbe anche contro quanto disposto dal Tribunale di giustizia amministrativa di Trento che ha già sospeso due ordinanze del presidente provinciale che ordinavano di uccidere l’orsa.»
L’associazione invita il presidente leghista della PAT a «Recedere da questa eventuale intenzione e a rispettare la normativa nazionale a tutela degli animali, dalla Costituzione in giù. Presiedere una Provincia autonoma non significa avere carta bianca sulla vita e la morte della fauna, bene demaniale, patrimonio dello Stato, cioè di tutti. Gli animali sono esseri senzienti da rispettare e tutelare e non oggetti da rimuovere. L’Oipa auspica nuovamente che il presidente Fugatti riveda la sua “strategia antiorso” in nome del rispetto per la vita animale e della biodiversità. I modi per favorire una serena coesistenza tra uomini e plantigradi ci sono: basta applicarli. È quel che auspica anche la stragrande maggioranza dell’opinione pubblica a livello nazionale».
L’associazione ricorda infine che «La legge provinciale “ammazzaorsi” è oggetto di una procedura Pilot innanzi alla Commissione europea e che potrebbe essere incostituzionale anche per violazione dell’articolo 9 della Carta costituzionale».

Intanto, con istanza depositata in Procura a Trento, le associazioni di protezione animale Leal e Leidaa hanno chiesto «Il sequestro conservativo dell’orsa KJ1, di cui la Provincia autonoma, con tutta evidenza, sta preparando l’abbattimento, tramite decreto del presidente Maurizio Fugatti, di fatto eludendo il (temporaneo) divieto imposto dal Tribunale regionale di giustizia amministrativa. Si profila infatti il bis di quanto accaduto nel febbraio scorso con M90: firma del decreto e abbattimento, in poche ore, di un animale giù radiomarcato e quindi facilmente individuabile, senza neppure consentire un controllo di legalità sul provvedimento del presidente della PAT.»

Le associazioni chiedono il sequestro conservativo «almeno fino alla data del 5 settembre 2024, fissata per la discussione in camera di consiglio dinanzi il Collegio del TRGA di Trento, nominando quale custode la medesima Provincia Autonoma di Trento per il tramite anche del Corpo Forestale Trentino».

Per Leal e Leidaa «La Provincia sarebbe dunque responsabile della vita e del benessere dell’orsa e dei suoi cuccioli anche in relazione a possibili atti di bracconaggio (non nuovi sul territorio). Il sequestro si rende necessario, argomentano Leal e Leidaa, per evitare che siano commessi due reati, puniti rispettivamente dagli articoli 544bis e 388 del codice penale: uccisione di animale senza necessità (si tratta peraltro di specie particolarmente protetta) e mancata esecuzione dolosa di un provvedimento del giudice».

Nell’istanza presentata dalle due associazioni animaliste si legge: E’ invero pacifico che che le condotte sistematicamente poste in essere dalla Provincia autonoma di Trento siano tali, anche nel tempo, da mirare ad aggirare gli obblighi di legge e finanche il rispetto delle pronunce amministrative che, puntualmente, sono intervenute a cassare gli atti amministrativi adottati (cioè le due ordinanze “contingibili e urgenti” per l’abbattimento dell’orsa). Il che è esattamente quanto si avvia a verificarsi nel presente caso, tenendo conto che il presidente della Provincia mira fin troppo all’evidenza ad aggirare le ordinanze già rese di recente dal TRGA Trento con il chiaro meccanismo, ormai consolidato, di annullamento di precedenti ordinanze e riproposizione di nuovi, istantanei, ordini di abbattimento».

Redazione Greenreport

Greenreport conta, oltre che su una propria redazione giornalistica formata sulle tematiche ambientali, anche su collaboratori specializzati nei singoli specifici settori (acqua, aria, rifiuti, energia, trasporti e mobilità parchi e aree protette, ecc….), nonché su una rete capillare di fornitori di notizie, ovvero di vere e proprie «antenne» sul territorio.