Ris-Orta, il primo ripopolamento di cozze d’acqua dolce in Italia è un successo
Il primo ripopolamento di bivalvi lacustri autoctoni della specie Unio elongatulus avvenuto in Italia, con obiettivi di ripristino della fauna autoctona locale, è un successo: merito del progetto pilota “Ris-Orta”, gestito dal 2022 dal Cnr-Irsa, che ha condotto un’operazione di ripopolamento dei molluschi traslocati dal Lago Maggiore al Lago d’Orta e innestati tra la penisola di Orta e la località Bagnera.
Il 70% di esemplari è infatti sopravvissuto sul lungo periodo e ha riportato un accrescimento annuale in linea con i dati tipici di questa specie, segno che le cozze autoctone possono ripopolare i nostri laghi, anche dopo decenni dalla scomparsa.
Il Lago d’Orta è un ambiente noto a livello internazionale per la storia di rinascita che lo ha visto protagonista alla fine del secolo scorso. A lungo inquinato dagli scarichi industriali e ripristinato ecologicamente alla fine degli anni ‘80 mediante l’operazione di “liming”, una imponente bonifica con carbonati di calcio per riequilibrare l’acidificazione delle acque, oggi presenta sedimenti depositati sui fondali profondi inquinati da metalli pesanti ma acque purificate.
Le acque del Lago d'Orta più superficiali, pur essendo sicure, sono naturalmente più esposte nella zona litorale al rilascio di particelle inquinanti provenienti dai sedimenti, a causa di una serie di agenti esterni (moto ondoso, ruscellamento e accesso dei bagnanti).
L’idea del progetto Ris-Orta è nata dalla scoperta nel 2014 di una piccola popolazione di cozze che era riuscita, malgrado le condizioni ancora tossiche dei sedimenti del lago, a ricolonizzare spontaneamente intorno al 2000 una piccola area del lago in prossimità del Lido di Gozzano. Questo aveva attratto l’interesse della comunità scientifica perché nel mondo sono estremamente rari i casi di ripopolamento spontaneo di una specie di cozze d’acqua dolce dopo alterazioni così devastanti dell'ecosistema.
«Progetti di questo tipo ─ spiega Nicoletta Riccardi, responsabile scientifica del progetto, ricercatrice del Cnr-Irsa (nella foto) ─ si misurano, oltre che dalle tappe raggiunte, anche e soprattutto dalle nuove opportunità aperte. Ris-Orta, partendo da un piccolo seme piantato dal Fai, ha aperto prospettive che saranno realizzate nel prossimo futuro e divulgate come in una serie a puntate che verà realizzata insieme al Fai».