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Parco di San Rossore e Scout Agesci, ora spunta anche la tarantola

 |  Natura e biodiversità

Sulla querelle della Route Nazionale RS 2014, organizzata dall’Associazione Guide e Scout Cattolici Italiani (Agesci) nel Parco Regionale di Migliarino, San Rossore, Massaciuccoli, interviene anche  Aracnofilia, il Centro studi sugli Aracnidi e prende di mira lo Studio di Incidenza, commissionato dalla stessa

Agesci che ha concluso che «Il progetto [..] non determina incidenza significativa sugli habitat, sulle specie e sull’integrità del Sito in esame» e che «La descrizione del progetto [..] fa emergere la temporaneità degli eventuali impatti, in considerazione del brevissimo arco temporale in cui si svilupperà l’intero progetto».

Ad Aracnofilia dicono di conoscere bene la Tenuta di San Rossore, ed in particolare la Selva Pisana interessata dall’evento, e scrivono: «Rimaniamo interdetti da tali conclusioni. Il progetto prevede infatti l’occupazione (per almeno 14 settimane tra montaggio delle strutture, svolgimento del raduno e smontaggio) dell’area di prato arido mediterraneo in località Cascine Vecchie, con campi tende per 30.000 ragazzi, 1.400

wc chimici, decine di palchi, una tenso-pagoda (parlamentino) per 500 persone posta nella “Piazza del Coraggio”, un’area di 5 ettari che sarà punto nevralgico al centro del campo scout… inutile sottolineare la vastità del progetto, ne i costi».

Gli esperti di ragni  lasciano agli altri specialisti l’analisi dell’impatto che la Route Nazionale Agesci potrebbe avere  su  flora, vertebrati e altri invertebrati,  e si soffermano sugli animali  che stanno loro più a cuore, tirando così in ballo quello che sembra destinato a diventare un altro proragonista di questa polemica: infatti tra la fauna araneologica che caratterizza l’ambiente scelto per il raduno, unico sito del genere in tutta la Tenuta, per Aracnofilia, «Va evidenziata la presenza di una numerosa popolazione di Lycosa tarantula (Linnaeus, 1758), il più grande e conosciuto Lycosidae italiano, specie tipica del genere e ragno ispiratore di note credenze popolari». Il Centro studi sugli Aracnidi fa notare che «Nel territorio continentale italiano, in tutto il centro-nord, ad oggi restano soltanto poche stazioni ospitanti questa specie che, alla ridotta capacità dispersiva, aggiunge uno sviluppo lento e pluriannuale difficilmente compatibile con repentine modificazioni ambientali. Lycosa tarantula vive in tane scavate nel terreno sabbioso, con ingressi circolari e decorati da

ghirlande di erbe intessute di tela. Spesso le tane si sviluppano verticalmente per oltre 40 cm, profondità a cui L.tarantula si rintana durante i mesi più freddi o nelle ore più calde dell’estate. Generalmente si nutre di ortotteri ed altri insetti terricoli che caccia sfruttando la buona vista e appostandosi all’ingresso del cunicolo, con le zampe leggermente esposte. Durante i mesi dell’accoppiamento, luglio e agosto, i maschi adulti abbandonano definitivamente le proprie tane diventando erranti, cercando una femmina nelle ore più fresche della sera e della notte. Avvenuta la fecondazione e la deposizione dell’ovisacco, le femmine sorveglieranno strettamente le uova esponendole ai raggi del sole o all’umida profondità della tana per mantenerle alla giusta temperatura di incubazione. La maturità dei nati alla fine dell’estate sopraggiunge solo dopo due

anni di accrescimento».

Ad Aracnofilia sono preoccupati perché «Questi ragni sono distribuiti in maniera diffusa in tutta l’area interessata dal raduno, area in cui rimangono confinati non esistendo infatti corridoi ecologici che colleghino questa popolazione ad altri ambienti tipici o ad altre popolazioni. Nessuna delle aree adiacenti, verso il mare o verso le aree coltivate al limite della riserva, ne il fiume Arno a sud, permettono a questa popolazione di espandersi o spostarsi. Alla luce di tutto ciò, è nostra ferma convinzione che i lavori di preparazione del campo scout e lo svolgimento della manifestazione metteranno in serio pericolo la sopravvivenza di questa specie nella Tenuta: il livellamento del suolo per la predisposizione del campo, così come il calpestio e l’imponente via-vai di mezzi distruggerà le loro tane e i cunicoli; la lunga permanenza delle tende e altre strutture sul terreno, coprendolo, minerà la loro capacità di scavare nuovi rifugi, di nutrirsi, di accoppiarsi e sconvolgerà il loro ciclo circadiano essendo animali molto legati alle fasi solari, all’alba e al crepuscolo. Il risultato sarà, nella migliore delle ipotesi, una drastica riduzione numerica degli esemplari ma, molto probabilmente invece, si assisterà alla distruzione totale della popolazione ad oggi consistente ed in salute». Per questo l’associazione Aracnofilia – Centro Studi sugli Aracnidi, a nome dei suoi specialisti e degli altri

aracnologi italiani interpellati, evidenzia e fa  presente «La sua forte preoccupazione in merito alle modalità e al Sito scelto per l’evento. Ci auspichiamo che con la Conferenza dei Servizi prevista per il 28/5/14 si faccia chiarezza su queste criticità in prima istanza minimizzate o, come per la popolazione di Lycosa tarantula, non contemplate dallo Studio di Incidenza Agesci. Alla stessa maniera ci auspichiamo che gli enti territoriali, Comuni, Provincia e Regione, gli Organi di Vigilanza e Controllo, i vertici dell’Ente Parco di Migliarino-S.Rossore-Massaciuccoli possano adoperarsi per spostare il campo scout in aree meno sensibili della Tenuta».

Redazione Greenreport

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