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Grosseto, con Ibriwolf uno spot per combattere randagismo e ibridazione dei lupi

Grosseto, con Ibriwolf uno spot per combattere randagismo e ibridazione dei lupi
 |  Natura e biodiversità

Il progetto Life+ Ibriwolf, che ha l’obiettivo di contrastare la perdita di identità genetica del lupo in un area dell’Italia centrale dove la presenza di ibridi lupo-cane è stata accertata, ha realizzato  uno spot  per la campagna per la riduzione del randagismo canino nella provincia di Grosseto. Lo spot è dedicato alla conservazione del patrimonio genetico del lupo e vuole promuovere la corretta e responsabile detenzione di cani da lavoro e d'affezione, specialmente in ambiente rurale.

Il messaggio che Ibriwolf vuole dare con lo spot è: «Gestisci correttamente il tuo cane per salvaguardare il lupo ed evitare danni alla zootecnia. Custodisci correttamente il tuo cane, perché un cane libero di vagare nel territorio rurale può provocare l'ibridazione tra il tuo animale domestico e un lupo selvatico e inoltre può, da solo o con altri, ferire gravemente o persino uccidere animali allevati, in particolare pecore».

Un messaggio di trenta secondi, realizzato dal regista e sceneggiatore grossetano Francesco Falaschi , e alla cui realizzazione hanno collaborato anche Confederazione italiana agricoltori, Coldiretti e Confagricoltura, che dopo le uccisioni e le macabre ostentazioni di lupi e/o ibridi morti, per la prima lancia un messaggio per la difesa dell'identità genetica del lupo appenninico e contro la diffusione di ibridi lupo/cane, lanciando un messaggio.

A Life+ Ibriwolf, al quale partecipano Provincia di Grosseto, Comunità montana dell’Amiata Grossetano, Parco della Maremma, Università la Sapienza e Wwf,  sottolineano che «Lo spot  è uno degli strumenti di comunicazione prodotti a supporto di un insieme di attività di sensibilizzazione ed educazione, promosse dal progetto "Azioni pilota per la riduzione della perdita del patrimonio genetico del lupo in Italia centrale", in corso nel territorio della provincia di Grosseto. Le attività svolte rappresentano un esempio di migliori pratiche, coinvolgendo le autorità responsabili della gestione del lupo e coinvolgendo il pubblico generico, che rappresenta la fonte di immissione di cani vaganti sul territorio».

Una mossa in più per cercare di sanare una situazione dai tratti ormai emergenziali sul territorio, che si aggiunge all’importante approvazione Piano strategico per la riduzione del randagismo canino, effettuata in questi giorni dalla Provincia di Grosseto. Un Piano che riceve oggi anche l’approvazione degli ambientalisti, con Legambiente che reputa il documento un rappresenta un segnale concreto e positivo. Un lavoro corale – sottolinea il Cigno verde – che ha accolto le numerose indicazioni del mondo delle associazioni e dei portatori d’interesse in questo ambito. A tal proposito Legambiente lancia la campagna per le adozioni degli amici a 4 zampe, invitando i cittadini a visitare i canili e adottare, là dove possibile, un cane.

«Il Piano sul randagismo rappresenta un’efficace linea guida per ridurre il fenomeno del randagismo nella nostra provincia. Riducendo il numero dei cani abbandonati e vaganti - afferma Angelo Gentili, della segreteria nazionale di Legambiente -, e facilitando le adozioni dei cani da parte delle famiglie grossetane, si favorisce una custodia più accurata di quelli destinati alla guardianìa e agli allevamenti, riducendo in modo significativo anche il fenomeno delle predazioni. Le decisioni della Giunta regionale devono essere rese effettive in tempi brevi, soprattutto per la questione dei rimborsi e dei danni diretti e indotti, così come dell’assistenza agli allevatori o dello smaltimento delle carcasse in azienda. Di fondamentale importanza anche il sostegno politico ed economico, con la realizzazione in tempi rapidi di strumenti efficaci per la riduzione del problema, come dissuasori e recinzioni, senza tuttavia dimenticarsi di tutelare il lupo: animale protetto come da direttiva Habitat».

Quello del randagismo – sottolinea Legambiente – è un problema da combattere con sistemi adeguati, come l'utilizzo corretto dell’anagrafe canina, per garantire migliori condizioni di benessere ai cani abbandonati o senza custodia e, allo stesso tempo, favorire con tenacia il fenomeno dell’adozione. Così facendo si riduce in maniera significativa anche il fenomeno delle predazioni, molto spesso causate non dal lupo ma da cani inselvatichiti che utilizzano metodi e atteggiamenti diversi dall’animale protetto (attacchi diurni, uccisione di numerosi capi, ecc.). Legambiente sottolinea infine l’importanza degli allevatori, che rappresentano un presidio fondamentale per la tutela, gestione e conservazione delle aree agricole interne, e per la difesa dai fenomeni di dissesto e degrado.

Redazione Greenreport

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