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Un altro anno perso per l'Italia nella raccolta dei Raee, ferma a metà dell’obiettivo Ue

Arienti (Erion): «Si è quantomeno invertito il trend negativo ma non si è purtroppo registrato il salto necessario per una vera transizione all’economia circolare»
 |  Green economy

La valorizzazione dei rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche (Raee) rappresenta una delle principali filiere dell’economia circolare, particolarmente importante per l’autonomia strategica del nostro Paese, dato che queste “miniere urbane” di fatto sono ricche di materie prime critiche e preziose.

Gli impianti per riciclare i Raee in modo sostenibile stanno ormai diffondendosi lungo lo Stivale – di particolare rilevo la tecnologia idrometallurgica svelata a fine 2024 dal gruppo Iren a Terranuova Bracciolini (AR) –, ma a scarseggiare sono paradossalmente i rifiuti, perché non vengono adeguatamente intercettati.

In attesa dei dati consuntivi a livello nazionale, che saranno forniti dal Centro di coordinamento Raee, anche il 2024 non ha portato progressi rilevanti come emerge dall’anticipazione del Consorzio Erion Weee, che gestisce il 65% dei Raee domestici in Italia.

Secondo il più recente rapporto pubblicato dal Centro di coordinamento (Cdc) Raee, nel 2023 il dato si è assestato al 30,24%, ben lontano dal target europeo del 65%. In altre parole per centrare l’obiettivo il nostro Paese dovrebbe raccogliere circa 12 kg di Raee per abitante, mentre attualmente è fermo a 6 kg, come emerge oggi dai nuovi dati Erion.

Guardando infatti agli ultimi 12 mesi, Erion Weee ha gestito su tutto il territorio nazionale circa 237.000 tonnellate di Raee, in crescita di solo il 2% rispetto al 2023 (232.000 tonnellate). L’incremento della raccolta, seppur contenuto, riguarda soprattutto i Raee del Raggruppamento R4 (piccoli dispositivi elettrici ed elettronici) con oltre 18.000 tonnellate (+5% rispetto al 2023).

La buona notizia è che investire in comunicazione paga: le ragioni di questa crescita sono riconducibili in larga misura, secondo il Consorzio, alle importanti iniziative di sensibilizzazione promosse nell’anno appena trascorso da Erion Weee col maxipiano di comunicazione DireFareRaee.

«Dopo alcuni anni si è quantomeno invertito il trend negativo – commenta Giorgio Arienti, dg di Erion Weee – ma non si è purtroppo registrato il salto necessario per una vera transizione all’economia circolare. È stato un anno in ‘stand-by’ e questo significa, ancora una volta, che l’Italia ha perso un’opportunità. Gli Enti locali e i negozianti non riescono a raccogliere abbastanza: questo è il problema, perché non c’è recupero di materiali senza riciclo ma non c’è riciclo senza raccolta. Confidiamo che le recenti misure legislative possano rappresentare un nuovo punto di partenza, grazie alle semplificazioni, alle campagne di comunicazione e alla reale collaborazione tra tutti i soggetti coinvolti: comuni, negozianti, cittadini e consorzi».

Gli ultimi mesi del 2024 hanno, infatti, portato a importanti novità in tema di Raee: come gli emendamenti contenuti nel decreto legge “Salva infrazioni”, che prevedono semplificazioni burocratiche sulla raccolta dei rifiuti elettrici ed elettronici da parte dei negozianti, e istituiscono l’obbligo per i consorzi italiani di progettare, realizzare e finanziare annualmente programmi di comunicazione, informazione e sensibilizzazione dei cittadini sull’importanza della raccolta differenziata dei Raee. Nelle ultime settimane, a tali misure si è aggiunta l’introduzione del bonus elettrodomestici per l’acquisto di prodotti made in Europe di classe energetica non inferiore alla B: una misura che promette di contribuire a un corretto conferimento dei Raee da parte dei consumatori.

Redazione Greenreport

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