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Goletta Verde: “Contratto di fiume” per l’Entella entro il 2013

Occasione per il rilancio economico, ambientale e sociale del bacino e della costa di Chiavari
 |  Acqua

Secondo Goletta Verde, che è arrivata in Liguria, «il “Contratto di fiume” dell’Entella può rappresentare un’occasione storica per questo comprensorio. Non si tratta solo di tutelare il corso d’acqua e il tratto di mare antistante la sua foce, ma di arrivare finalmente ad una riqualificazione del territorio che possa servire da volano per il rilancio economico e occupazionale della zona».

«Per fare questo - spiegano gli ambientalisti - è però imprescindibile la riqualificazione del fiume e delle sue sponde, la tutela delle risorse idriche per il raggiungimento del buono stato ecologico e interventi di manutenzione e prevenzione per ridurre il rischio idrogeologico. Per attuare tutto questo ed evitare di spendere inutilmente soldi pubblici con interventi isolati occorre portare a termine il percorso promosso dai cittadini e dalle associazioni di questo territorio e che vede anche l’impegno del Comune di Chiavari per spronare le altre amministrazioni coinvolte».

Il tema viene discusso oggi nella tavola rotonda  “Riqualificazione e rilancio dell’Entella: il contratto di fiume”, alla quale sono stati invitati a partecipare  anche i sindaci dei comuni di Chiavari, Borzonasca, Carasco, Cicagna, Cogorno, Coreglia ligure, Favale di Malvaro, Lavagna, Leivi, Lorsica, Lumarzo, Mezzanego, Moconesi, Ne, Neirone, Orero, S. Colombano Certenoli e Tribogna.

Il focus di Goletta Verde vuole ribadire «l’importanza di coinvolgere, attraverso un ruolo più efficace e concreto, le comunità locali che vivono e operano sui fiumi, dai singoli cittadini alle associazioni del territorio, prime tra tutte quelle ambientaliste. I contratti di fiume, infatti, sono nati come strumenti di partecipazione dal basso, con l’obiettivo principale del coinvolgimento e del protagonismo di tutti gli interessi, con particolare attenzione a quello della tutela ambientale».

Il percorso per la definizione del Contratto di fiume per l’Entella, intrapreso da Legambiente, Italia Nostra, Articolo 9 e il Bandolo, è ormai a buon punto, con la prossima costituzione di una segreteria tecnica e l’avvio degli studi preliminari sul fiume e sulle sue problematiche su cui programmare le azioni future per i 19 comuni interessati. Secondo gli ambientalisti ci sono però «alcune questioni ancora aperte e che vanno affrontate con urgenza, come quelle relative al rischio idrogeologico dell’area del bacino, dell’inquinamento e della necessità di una più incisiva azione di riqualificazione del territorio».

I “Contratti di fiume” stanno trovando in tutt’Italia un crescente interesse, dato che sono uno strumento efficace di programmazione negoziata, che rende possibile supportare la pianificazione e programmazione all’interno dei distretti idrografici, secondo un approccio integrato e che vede la presenza attiva delle realtà territoriali.

Massimo Maugeri, presidente del circolo Cantiere Verde di Legambiente Chiavari sottolinea che «il fiume Entella è la principale risorsa del nostro comprensorio ed è da qua questo bacino fluviale che bisogna partire per immaginare una nuova fase di sviluppo sociale, ambientale ed economico dei nostri territori. Il percorso per arrivare a sottoscrivere entro il 2013 il “Contratto di Fiume” è sicuramente a buon punto e ha visto fino ad ora una buona sinergia tra tutti i soggetti insediati, pubblici e privati, affinché si possa invertire la tendenza al degrado territoriale e ambientale dell’area. Il “Contratto” rappresenta un’occasione da non perdere per il rilancio economico e occupazionale dell’area, che potrebbe essere avviata ad esempio sostenendo le aziende che svolgono attività compatibili con il fiume, promuovendo l’agricoltura e la coltivazione di prodotti tipici e rilanciando la stessa oasi faunistica sull’Entella. È dunque necessario favorire e convogliare su quest’area investimenti mirati, ad esempio cogliendo l’occasione della prossima programmazione per l’utilizzo dei fondi strutturali per il periodo 2014-2020, così da mettere in campo anche interventi di prevenzione del rischio idrogeologico e di manutenzione e cura del territorio».

Giorgio Zampetti, responsabile scientifico di Legambiente, conclude: «Legambiente ha contribuito attivamente al percorso di avvio dei contratti sul territorio nazionale e spesso ne ha proposto di nuovi, incoraggiando l’avvio di percorsi di partecipazione per la tutela dei corsi d’acqua e dei laghi italiani. Un impegno che riteniamo fondamentale e che pone le basi sulla nostra visione di partecipazione attiva alle politiche ambientali in Italia, in particolare per quanto riguarda i fiumi e la gestione della risorsa idrica. Si tratta di uno strumento fondamentale per l’integrazione e il coordinamento tra i numerosi Piani e norme sulla gestione e tutela delle acque e per la difesa del suolo. Per tale valenza strategica riteniamo prioritario il loro riconoscimento a livello nazionale, oltre che distrettuale e regionale. Bisogna inoltre prevedere anche misure legislative e finanziarie che ne supportino le fasi di avvio, garantiscano la qualità dei processi e la loro efficacia e infine prevedano sistemi di premialità ad esempio destinando nell’ambito dei Psr o dei Fesr, una parte delle risorse a disposizione per i territori che si dotano di Contratti di Fiume».

Redazione Greenreport

Greenreport conta, oltre che su una propria redazione giornalistica formata sulle tematiche ambientali, anche su collaboratori specializzati nei singoli specifici settori (acqua, aria, rifiuti, energia, trasporti e mobilità parchi e aree protette, ecc….), nonché su una rete capillare di fornitori di notizie, ovvero di vere e proprie «antenne» sul territorio.