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Accordo Cnel-Anbi per migliorare la gestione dell’acqua e la manutenzione del territorio

La collaborazione per rafforzare la difesa del suolo, valorizzare il ruolo delle bonifiche e favorire le misure sulla sostenibilità
 |  Acqua

Migliorare la gestione delle risorse idriche, rafforzare la difesa del suolo, incrementare la manutenzione del territorio, valorizzare il ruolo delle bonifiche e più in generale favorire le misure sulla sostenibilità ambientale. È per il perseguimento di questi obiettivi che il Consiglio nazionale dell’economia e del lavoro (Cnel) e l’Associazione nazionale dei consorzi di gestione e tutela del territorio e delle acque irrigue (Anbi) hanno sottoscritto oggi un accordo interistituzionale. In particolare, come spiega una nota del Cnel, la collaborazione è volta a «favorire una maggiore consapevolezza del ruolo costantemente dinamico e polifunzionale dell’attività di bonifica, nell’ambito del governo del territorio. Mira a valorizzare e migliorare la gestione della difesa del suolo e della risorsa irrigua. Ricomprende azioni comuni sul piano della programmazione e della legislazione, nonché iniziative di promozione e di sensibilizzazione sui temi della sicurezza territoriale e ambientale e sul ruolo dell’impresa agricola nella manutenzione del territorio. È prevista anche un’attività di analisi del fabbisogno di investimenti, di re-infrastrutturazione e ammodernamento del reticolo idraulico, per favorire un uso più efficiente della risorsa idrica in funzione delle attività economiche dei territori». 

Questo accordo arriva tra l’altro pochi giorni dopo un allarme lanciato dall’Anbi sul rischio eventi meteo estremi, sulla deficitaria portata del fiume Po e di altri importanti bacini italiani e sulla crisi idrica che interessa diverse regioni italiane. Per non parlare del fatto, facendo riferimento a un altro tema interessato dalla collaborazione tra i due enti, ovvero il consumo di suolo in Italia, che come ha segnalato poche settimane fasempre l’associazione dei consorzi di bonifica, nell’ultimo anno sono stati cementificati 16 chilometri quadrati in aree a rischio idraulico.

«Abbiamo siglato oggi un accordo – ha sottolineato il presidente del Cnel Renato Brunetta – con una realtà, quale è l’Anbi, che raffigura l’essenza stessa dei corpi intermedi: prossimità al territorio, coinvolgimento delle comunità locali, capacità di fare rete, sapersi porre come catalizzatore di competenze e di innovazione. Il Cnel, che dei corpi intermedi è la casa, compie così un altro passo lungo la strada che porta a una sempre maggiore valorizzazione delle rappresentanze sociali. E in questo caso la collaborazione riguarda un ambito davvero importante per il benessere collettivo, quello della gestione delle acque, della difesa del suolo, della salvaguardia ambientale. Ringrazio il presidente Francesco Vincenzi per la disponibilità a questa importante intesa».

«Siamo orgogliosi dell’accordo siglato oggi – aggiunge il presidente di Anbi, Francesco Vincenzi - perché rappresenta un importante riconoscimento non solo della funzione dei Consorzi di bonifica ed irrigazione, oggi accentuata dalle conseguenze della crisi climatica, ma anche del ruolo, che la loro originale esperienza di autogoverno e sussidiarietà, rappresenta per la società civile del nostro Paese. Siamo convinti che la collaborazione con il Cnel contribuirà a fare emergere anche il nostro tassello in quell’Italia dei corpi intermedi, tanto cara al presidente Brunetta e che silenziosamente agisce ogni giorno per garantire la democratica operatività dell’Italia e la cui funzione, di assoluta attualità e utilità concreta, si evidenzia soprattutto nei momenti di bisogno».

L’accordo è stato sottoscritto a margine del convegno "Cambiamenti climatici: in Europa, nel Paese, per tutti nuove responsabilità e nuove scelte per la qualità della vita, dell'economia, dell'occupazione", svoltosi oggi al Cnel, nel corso del quale tanto i vertici del Consiglio quanto quelli dell’Associazione hanno insistito sul ruolo maggiore che devono avere le misure di manutenzione. «Nel nostro Paese - ha affermato in apertura dei Brunetta - si fanno grandi investimenti in opere infrastrutturali, che producono consenso e hanno forti ricadute economiche. Si fa invece poca manutenzione, perché è silenziosa e normalmente non dà consenso immediato. Ma la manutenzione è fondamentale, tanto più per gestire e sostenere le reti ad elevato grado di complessità. Prendiamo i fiumi, che rappresentano le arterie di un paese eppure hanno scarsissima manutenzione. Se una realtà come quella di Anbi, l’associazione dei consorzi di bonifica e irrigazione, fosse chiamata a una manutenzione specialistica a partire dai fiumi probabilmente molte disfunzioni verrebbero meno».

Redazione Greenreport

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