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Prezzi dell'energia in crescita nel 2025, ecco le proposte del ministro. Ma si scopre che paghiamo il costo della CO2 anche per energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili: un sistema di formazione dei prezzi incomprensibile per cittadini e imprese

 |  Editoriale

Il ministro Pichetto Fratin ha illustrato ieri la sua “informativa sulle iniziative in relazione al rincaro dei costi dell’energia per famiglie ed impresealla Camera dei deputati.

Un articolato intervento, molto dettagliato, che illustra le dinamiche di rincaro in corso dei costi di gas ed energia elettrica, delle motivazioni dell’aumento e delle misure che il Governo intende mettere in campo per contrastare tale deriva, che caratterizzerà di sicuro tutto il 2025 con impatto su famiglie ed imprese.

Qualche dato. Il prezzo del gas in Italia è a dicembre 2024 pari a 47,6 euro per MWh, e rimarrà su questi valori per tutto il 2025: la media del 2024 era 36,4, superiore rispetto al valore del 2023 e del 2022. In questi giorni il prezzo a Ttf di Amsterdam era invece di 50 euro al MWh.

Quali i motivi degli aumenti? La fine del contratto di transito del gas fra Gazprom e l’Ucraina (-15 miliardi di mc), la riduzione dei flussi di gas da Algeria (da 80/90 milioni di metri cubi a 50/60)  ed Azerbaijan (ridotto di un terzo), un’offerta di Gnl stagnante (meno 42% nel 2024 rispetto al 2023), dovuto per molta parte all’aumento della domanda di gas in altri quadranti internazionali (Asia). Fenomeni rilevanti che hanno spinto ad un maggior uso degli stoccaggi, e a fronte di consumi di gas in crescita per un autunno-inverno molto freddo in buona parte d’Europa e per una scarsa ventosità. Una situazione destinata a rimanere stabile, fatto salvo un possibile aumento della capacità di liquefazione previsto nei prossimi mesi in Usa e Canada.

Le misure che il Governo ha annunciato per contrastare l’aumento del prezzo del gas, sembrano deboli: l’anticipazione delle aste per gli stoccaggi in questi primi mesi dell’anno e non più a aprile, l’aumento della produzione di gas nazionale, con la possibilità quindi di disporre di un prezzo calmierato per gli utenti energivori. Il ministro ha poi dichiarato che il Governo è impegnato a livello europeo, “perché siano messi a punto meccanismi strutturali per prevenire eventuali fenomeni speculativi”… vedremo. Altra proposta: continuare a diversificare gli approvvigionamenti di gas… un po’ generico, e sempre di combustibili fossili si parla.

Per quanto riguarda l’elettricità, i valori delle ultime settimane sono intorno ai 130/145 euro/MWh, contro una media del 2024 di 108,5 e valori più bassi nei due anni precedenti. Purtroppo il prezzo dell’energia elettrica italiana è determinato nel 70% delle ore dalla generazione termoelettrica a gas, per questo il prezzo dell’energia elettrica è legato al prezzo del gas.

Il ministro ha anche chiarito un punto poco conosciuto: la formazione del prezzo dell’energia elettrica sulla base del gas – attraverso il meccanismo del prezzo marginale – trascina con sé il fatto che noi paghiamo le quote Ets su tutta la produzione elettrica “indipendentemente dalla fonte di generazione”. Tradotto, vuol dire che paghiamo il costo della CO2 anche su produzioni elettriche che non emettono questo inquinante climatico. Considerato che il “prezzo” della CO2 è passato dal 2018 ad oggi da 7 a 65 euro a tonnellata, si capisce come anche questo fattore pesi sul costo dell’energia in Italia.

Un fenomeno assurdo, difficilmente spiegabile a cittadini ed imprese, che già fanno fatica a capire il criterio del “marginal price” che lega il prezzo dell’energia elettrica al prezzo del gas e non al dettaglio del mix produttivo che include fonti rinnovabili con costi di produzione di solito molto più bassi. Il ministro ha anticipato una misura correttiva di questa distorsione, che corregga l’incidenza nel prezzo elettrico degli oneri di varia natura, inclusa l’Ets.

Che misure ha anticipato il ministro per contenere l’aumento delle bollette elettriche? Per prima cosa l’aumento dell’offerta di generazione elettrica da fonti rinnovabili (con la attivazione delle misure previste dai decreti Fer 2, da Fer X e dalla nuova normativa in materia di autorizzazione delle Fer, anche a seguito degli interventi normativi in corso da parte delle Regioni (aree idonee). Anticipata anche una misura sulla “congestione virtuale della rete”.

Ma soprattutto il Ministro ha sottolineato la necessità di interventi tesi a favorire il cosiddetto “decoupling” nella formazione del prezzo dell’energia elettrica, distinguendo la produzione basata sul gas, da quella basa sulle Fer. Pur segnalando l’urgenza di un tale approccio, il ministro è apparso particolarmente “prudente” nell’anticipare misure che “non devono intaccare le regole di funzionamento del mercato spot europeo e nazionale, essere inattaccabili sul piano della legittimità, non scoraggiare gli investimenti nelle Fer, essere ben mirate ed efficaci”. Insomma si può fare, ma è molto difficile. Quindi? Nei prossimi giorni si attiverà un “tavolo”, anche per rispondere alle richieste di Confindustria. Si approfondiranno i temi legati ai contratti Ppa e ai contratti per differenza Cfd, e all’energy release per le imprese energivore. Il ministro ha anche anticipato una possibile valorizzazione di una parte delle risorse idroelettriche a favore delle imprese energivore, forse la proposta più concreta a breve. Infine, un pacchetto di misure per tutelare gli utenti vulnerabile con una richiesta di interventi all’Acquirente unico e ad Arera.

Andrea Sbandati

Andrea Sbandati è senior advisor di Confservizi Cispel Toscana (l’Associazione regionale delle imprese di servizio pubblico), dopo esserne stato Direttore fino a novembre 2024. È esperto senior nella regolazione economica della gestione dei rifiuti urbani e dei servizi idrici (sistemi tariffari, piani industriali, benchmark), come nella organizzazione dei servizi pubblici locali (acqua, rifiuti, trasporti, energia, altro). Ricercatore senior nel campo della gestione dei rifiuti e dell'acqua, docente in Master di specializzazione nella regolazione economica dei servizi ambientali locali (Sant'Anna, Turin school of regulation). Da venti anni coordinatore ed esperto di progetti di assistenza tecnica e cooperazione internazionale nei servizi pubblici locali (Medio Oriente, Africa, Sud America).