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Insieme per un'informazione più sostenibile: ai lettori di greenreport 2,6 milioni di volte grazie

 |  Editoriale

«Dobbiamo ricostruire la fiducia nel nostro futuro andando oltre la gestione della crisi». Quest’anno si è aperto con le parole di Klaus Schwab, fondatore del World economic forum, che nel consueto aggiornamento del rapporto Global risks ha messo chiaramente in evidenza quali sono i rischi maggiori che abbiamo tutti di fronte: crisi climatica e disinformazione.

Due rischi che si toccano, perché il secondo alimenta il primo, e perché nel nostro Paese in particolare il mondo dell’informazione è attraversato da una profonda crisi. Il 19° Rapporto Censis sulla comunicazione, pubblicato quest’anno, mostra che i lettori dei quotidiani cartacei sono calati del 45% in 15 anni (nel 2007 erano letti dal 67% degli italiani, ridottisi ora al 22%), superati ormai da quelli dei quotidiani online (30,5% degli italiani), sebbene anche su questo fronte la tendenza sia in calo (-2,5% in un anno).

Il paradosso è che non c’è mai stato tanto bisogno di buona informazione, tant’è che pochi giorni fa l’Istituto superiore di sanità (Iss) ha inserito la lotta alle fake news tra i 10 consigli per un 2025 all’insegna della salute e del benessere: «Il 76,5% degli italiani ritiene che le fake news siano sempre più sofisticate e difficili da scoprire, il 20,2% crede di non avere le competenze necessarie per riconoscerle e il 61,1% pensa di averle solo in parte. Una delle cose più importanti che puoi fare per proteggerti è affidarti a fonti autorevoli, che riportano le ultime evidenze scientifiche […] Puoi aiutare la tua comunità indicando a chi ti sta intorno queste fonti, esortando a evitare di diffondere false informazioni».

È in questo solco che s’inserisce il progetto editoriale di greenreport.it, che da sempre ambisce a essere un araldo dell’ambientalismo scientifico. Un’ambizione che sta portando buoni frutti: la quantità non è tutto – come ben sa chiunque si occupi di sviluppo sostenibile –, ma è bello scoprire che nel 2024 sono stati 2,6 milioni gli articoli letti su greenreport in base ai dati certificati da Google Analytics. Il dato più alto nei 18 anni di storia di questa testata, cui si aggiungono gli oltre 55mila follower che ci seguono giornalmente sui canali social e i 10mila iscritti alla newsletter settimanale.

I primi, sinceri ringraziamenti per questo traguardo non possono che andare ai nostri affezionati lettori: senza di voi greenreport non esisterebbe. Allo stesso modo non saremmo qui senza i nostri media partner, che permettono a chiunque di leggere gratuitamente un quotidiano ambientalista, riconoscendone e valorizzandone la qualità; grazie anche alla robusta comunità di ricercatori e accademici che (altrettanto gratuitamente) impreziosisce per gli stessi motivi la nostra linea editoriale, offrendo solidi punti di vista sullo sviluppo sostenibile. Come ogni progetto culturale, inoltre, il giornale che siamo adesso cammina sulle spalle dei giganti, ovvero di chi ci ha preceduto in 18 anni di storia: senza tutti loro, oggi non potremmo vantare gli stessi risultati.

Last but not least, grazie a chi  ha creduto in noi offrendo a greenreport una nuova casa accogliente: col supporto super partes di Legambiente, Confservizi Cispel e Regione Toscana, questa primavera la testata ha fatto il suo ingresso nel nuovo editore Sicrea, storica società fiorentina attiva nella comunicazione a tutto tondo, con la sostenibilità impressa nel suo Dna. Grazie dunque al presidente Federico Chiesi, all’ad Eleonora Albano, alla nuova direzione della testata – con alla guida il tandem Erasmo D’Angelis e Maurizio Izzo – e all’intera famiglia di Sicrea, di cui oggi anche la redazione di greenreport è onorata di far parte.     

A tutti i lettori gli auguri per un 2025 più sostenibile, in tutti i sensi. Il nostro impegno per un’informazione trasparente e scientificamente fondata, volta a sostenere il progresso della comunità sotto il profilo ambientale, sociale ed economico, non mancherà. Perché per dirla con Gramsci, ogni mattino, quando mi risveglio ancora sotto la cappa del cielo, sento che per me è capodanno.

gramsci green

Luca Aterini

Luca Aterini, toscano, nasce settimino il 1 dicembre 1988. Non ha particolari talenti ma, come Einstein, si dichiara solo appassionatamente curioso: nel suo caso non è una battuta di spirito. Nell’infanzia non disegna, ma scarabocchia su fogli bianchi un’infinità di mappe del tesoro; fonda il Club della Natura, e prosegue il suo impegno studiando Scienze per la pace. Scrive da sempre e dal 2010 per greenreport, di cui è oggi caporedattore.