Copernicus, la crisi climatica accelera: con giugno 13 mesi di fila di caldo record globale
Mese dopo mese, la crisi climatica continua a sommare eventi meteo estremi e record di temperatura, l’ultimo appena infranto a giugno.
Il servizio per il cambiamento climatico di Copernicus (C3S), il programma di punta per l’osservazione della Terra della Commissione europea, documenta che giugno 2024 è stato più caldo a livello globale di qualsiasi altro giugno precedente, con una temperatura media dell'aria superficiale 16.66°C: questo lo rende il tredicesimo mese di fila che è il più caldo per il rispettivo mese dell'anno.
Il mese ha superato di 1.5°C la media stimata di giugno per il periodo compreso tra il 1850 e il 1900, il periodo di riferimento preindustriale designato, diventando così il dodicesimo mese consecutivo a raggiungere o superare la soglia di 1.5°C.
Quella dei +1,5-2°C in più rispetto all’era pre-industriale rappresenta la soglia critica di sicurezza, individuata dalla comunità scientifica rappresentata dall’Ipcc e sancita dall’Accordo sul clima di Parigi, oltre la quale il pianeta s’indirizza verso cambiamenti climatici dagli effetti devastanti quanto irreversibili nella scala dei tempi umani.
La buona notizia è che, di fatto, tale soglia ancora non è superata in modo stabile: sarebbe necessario che la temperatura media globale rimanesse al di sopra di 1,5°C per un periodo medio di 20 anni. Tuttavia, a meno che non vi sia un’immediata e profonda riduzione delle emissioni in tutti i settori e in tutte le regioni del mondo, la Terra è destinata a superare la soglia di 1,5°C all’inizio del 2030.
I segnali raccolti da Copernicus vanno ancora una volta in questa direzione. La temperatura media globale degli ultimi 12 mesi (luglio 2023 - giugno 2024) è la più alta mai registrata, con 1.64°C al di sopra della media preindustriale tra il 1850 e il 1900.
L’Europa si conferma il continente più esposto alla crisi climatica, dato che la temperatura media europea per il mese di giugno 2024 è stata di 1.57°C superiore alla media per il periodo compreso tra il 1991 e il 2020 (circa il doppio del dato globale, ovvero 0.67°C al di sopra della media del periodo compreso tra il 1991 e il 2020).
«Giugno segna il 13° mese consecutivo di temperatura globale record e il 12° consecutivo al di sopra di 1.5°C rispetto all'epoca preindustriale. Si tratta di qualcosa di più di una stranezza statistica, che evidenzia un cambiamento importante e continuo del nostro clima – sottolinea il direttore di C3S, Carlo Buontempo – Anche se questa specifica serie di eventi estremi finirà ad un certo punto, siamo destinati a vedere nuovi record infranti man mano che il clima continuerà a riscaldarsi. Questo è inevitabile, a meno che non smettiamo di aggiungere gas serra nell'atmosfera e negli oceani».