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Cresce la repressione contro i movimenti ambientalisti

Nell’ambito del progetto You(th) care for change, Cospe organizza un dialogo aperto venerdì 14 giugno a Firenze
 |  Toscana

L'aumento della repressione e delle restrizioni nei confronti delle organizzazioni della società civile e dei movimenti sociali impegnati nella protezione e promozione dei diritti umani e della giustizia sociale, di genere, climatica ed economica è un fenomeno preoccupante e in aumento.

Questa tendenza è spesso accompagnata da propaganda e discorsi di odio verso specifici gruppi sociali, ponendo dunque la questione della riduzione dello spazio di azione civica in maniera progressivamente crescente negli ultimi anni. Le conseguenze di tale repressione sono particolarmente gravi per i movimenti ambientalisti e climatici, che cercano di affrontare una delle emergenze più pressanti del nostro tempo.

Cospe riconosce l'importanza di sostenere i movimenti che lottano per la giustizia climatica, poiché il cambiamento climatico colpisce in modo sproporzionato le comunità più vulnerabili e marginalizzate e si impegna a valorizzare le esperienze di difesa e promozione dello spazio civico di quei gruppi della società soggetti ad esclusione e discriminazione sistemica.

Particolare attenzione è infatti rivolta ai movimenti giovanili, femministi e ambientalisti, attraverso iniziative di denuncia contro la criminalizzazione, la de-legittimazione, la limitazione, il controllo e la repressione delle forme collettive di lotte sociali e dell'attivismo politico.

Nell'ambito del progetto You(th) care for change, dedicato alle nuove generazioni per promuovere la cura globale, la sostenibilità e l'uguaglianza di genere, Cospe organizza un dialogo aperto venerdì 14 giugno dalle ore 17, presso lo Spazio Mad (Piazza delle Murate, FI).

L’evento vedrà la partecipazione di Donatella Della Porta, direttrice del Center on Social Movement Studies della Scuola Normale Superiore di Firenze, e delle associazioni giovanili del territorio, tra cui Fridays For Future Italia, Florence Must Act e Love My Way.

L'incontro sarà un'occasione per discutere del ruolo fondamentale dei giovani e di come un approccio intersezionale possa affrontare le oppressioni in tutte le loro forme. Parleremo di come questa visione riconosca le diverse sfaccettature delle esperienze di discriminazione e di come possa dare vita a un nuovo tipo di attivismo, fatto non solo di azioni sui social media, ma anche di iniziative concrete e attività pratiche che possano portare a cambiamenti reali nella società.

Tra i partecipanti ci saranno Vittorio Longhi, Selma Dos Santos Dealdina, Leila El Houssi, Mario Biggeri e Sam Ndlovu.

Seguirà la presentazione del libro "Pop Palestine. Viaggio nella cucina popolare palestinese" a cura di Silvia Chiarantini e Fidaa Abuhamdiya in collegamento da Ramallah.

Cospe vuole posizionarsi come alleata dei movimenti sociali trasformativi, consolidando alleanze già esistenti in Italia e all'estero e creandone di nuove. Questo impegno è trasversale a tutte le sfide o priorità di azione di Cospe in quanto tocca l'esercizio della democrazia, le libertà di espressione, associazione e mobilitazione.

Cospe riconosce l'importanza della giustizia climatica come parte integrante della giustizia sociale. Le lotte per la giustizia economica, sociale e climatica sono interconnesse e non possono essere affrontate separatamente. Solo attraverso un impegno integrato possiamo sperare di costruire una società più giusta e sostenibile per tutti.

COSPE

COSPE è un'associazione di cooperazione internazionale, laica e senza fini di lucro. Dal 1983 il suo impegno è volto a favorire il dialogo tra persone e popoli per costruire un mondo di pace, accoglienza e giustizia sociale, con particolare attenzione alla parità di genere, alla sostenibilità ambientale e alla lotta contro ogni forma di discriminazione. Attualmente opera in 24 paesi, sostenendo attivamente le comunità locali e la società civile nel perseguimento dell'inclusione sociale, dei diritti umani e della democrazia.