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Post alluvione, la Regione Toscana assimila i rifiuti alluvionati agli urbani per disciplinarne lo smaltimento

Giani: «Questo provvedimento si è reso necessario per garantire un alto grado di tutela dell’ambiente e della salute stessa dei cittadini»
 |  Toscana

L’alluvione del 14 e 15 marzo scorso ha lasciato in Toscana un’eredità pesante da gestire (anche) in termini di fango e rifiuti da gestire: solo nei 25 Comuni colpiti nell’area dell’Ato centro, dove Alia Multiutility svolge il ruolo di gestore unico dei servizi d’igiene urbana, sono 1.000 le tonnellate di rifiuti alluvionati già rimosse ma ne restano altre 2mila sul terreno.

Una situazione emergenziale che ha portato stamani il presidente della Regione, Eugenio Giani, a firmare un’ordinanza che assimila i rifiuti generati dall’alluvione ai rifiuti urbani – ovvero come quelli comunemente prodotti nelle case dei cittadini – e ne disciplina lo smaltimento.

«Questo provvedimento – spiega Giani – si è reso necessario per garantire un alto grado di tutela dell’ambiente e della salute stessa dei cittadini. È infatti necessario provvedere quanto prima a liberare i centri abitati, ma anche le pertinenze fluviali dai rifiuti che le esondazioni hanno fatto accumulare e allo stesso tempo dare ai cittadini la possibilità di liberare dal fango le loro proprietà, garantendo uno smaltimento rapido, adeguato e a norma tale da assicurare il ritorno dei luoghi a livello di sicurezza e a condizioni di vita normali».

L’ordinanza ha validità per i prossimi tre mesi ed efficacia nelle sole zone comprese nel perimetro dello stato di emergenza dichiarato il 19 marzo. Prevede che i rifiuti derivanti dagli eventi alluvionali prodotti dalle utenze domestiche siano classificati come rifiuti urbani, e che il Comune dove sono rinvenuti sia amministrativamente considerato come il produttore dei rifiuti stessi.

Anche quelli provenienti dalle utenze non domestiche sono classificati come rifiuti urbani limitatamente ai rifiuti simili, mentre quelli non domestici prodotti in seguito agli eventi alluvionali sono gestiti nel rispetto della normativa sui rifiuti speciali. Invece i rifiuti speciali non interessati dagli eventi alluvionali restano sempre esclusi dalla gestione emergenziale. Nel caso di rifiuti non alluvionali illecitamente abbandonati sul territorio il gestore dovrà procedere alla rimozione di detti rifiuti ai sensi delle ordinarie disposizioni di legge, pertanto fuori dal perimetro dell’attività emergenziale.

Quanto alle varie tipologie di rifiuto le Autorità per il servizio di gestione integrata dei rifiuti urbani provvedono anche all’organizzazione e alla gestione dei fanghi alluvionali, dei rifiuti ingombranti, delle apparecchiature elettroniche fuori uso e dei rifiuti di origine antropica frammisti a materiale vegetale rinvenuto sulle spiagge marittime e lacuali e sulle rive dei corsi d'acqua a seguito degli eventi alluvionali, nonché alla gestione dei rifiuti che derivano dalla pulizia delle caditoie e delle fognature.

Da parte sua l'Autorità idrica toscana (Ait), al fine di garantire la tutela igienico-sanitaria, provvede all'organizzazione della gestione dei rifiuti liquidi prodotti da allagamenti a seguito dell’evento alluvionale e provenienti dalle utenze domestiche e non domestiche, dei residui fangosi prodotti dallo svuotamento dei liquidi, dei fanghi delle fosse settiche e dei rifiuti derivanti dalla pulizia delle caditoie.

Saranno l’Agenzia regionale per la protezione ambientale della Toscana (Arpat) e le Ausl territorialmente competenti, nell’ambito delle loro competenze, ad assicurare la vigilanza per il rispetto dell’ordinanza appena firmata.

Redazione Greenreport

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