
Corretta informazione e opere idrauliche per portare la Toscana fuori dall’emergenza alluvioni

Il maltempo che ha colpito la Toscana ripropone con urgenza il tema della gestione del rischio idraulico. Non possiamo limitarci a gestire l’emergenza, dobbiamo migliorare le strategie di prevenzione per ridurre la vulnerabilità del nostro territorio.
Storicamente i mesi più critici per le alluvioni sono stati ottobre e novembre, ma oggi assistiamo a fenomeni sempre più imprevedibili. Ciò rende ancora più urgente l'attuazione di misure che vadano oltre la gestione emergenziale, intervenendo con opere idrauliche adeguate e strategie di resilienza urbana.
Occorrono casse di espansione, aree di laminazione, una revisione delle strutture arginali e, dove possibile, la restituzione delle aree di pertinenza fluviale ai fiumi. Inoltre, è fondamentale una corretta informazione ai cittadini sui comportamenti da adottare durante un’alluvione e un sistema di preallerta che sia compreso da tutta la popolazione.
La Toscana ha una pianificazione in materia da oltre 30 anni ma occorre garantire risorse adeguate a livello nazionale per attuare gli interventi previsti e ripensare alcune scelte alla luce degli eventi recenti. La manutenzione non deve essere vista come una spesa, ma come un investimento per il futuro.
Ridurre il consumo di suolo e adottare soluzioni come aree di ritenzione e sistemi di drenaggio urbano è essenziale per contenere l’afflusso di acqua nei sistemi fognari e nei corsi d’acqua minori, spesso incapaci di sostenere portate elevate.
Ricordiamo sempre che non esiste una messa in sicurezza totale ma possiamo ridurre progressivamente il rischio attraverso interventi mirati e una gestione più attenta del territorio. La finalità delle opere non è rendere un’area edificabile, ma diminuire il rischio nel territorio.
di Stefano Corsi, coordinatore della commissione Ambiente ed Energia dell’Ordine degli ingegneri della provincia di Firenze
