
Il 28 marzo al via il Forum energia di Legambiente Toscana, focus sull’agrivoltaico

L'agrivoltaico sarà tra i temi al centro del Forum Energia Toscana di Legambiente che avrà luogo venerdì 28 marzo dalle 9.00 alle 13.30 a Palazzo Medici Riccardi di Firenze (Sala Luca Giordano). Il Forum sarà un'occasione per fare il punto della situazione sulla transizione ecologica in Toscana, divulgando le recenti novità normative e spingendo sulla conversione energetica della nostra economia, partendo anche dallo sviluppo dell'agrivoltaico in Regione.
Attualmente, in Toscana, sono 25 le richieste per impianti agrivoltaici, tra le 122 autorizzazioni in corso nel settore delle rinnovabili. Tuttavia, il dibattito è acceso. Da un lato, la necessità di investire in fonti rinnovabili per ridurre le emissioni e abbandonare definitivamente i combustibili fossili. Dall’altro, il timore che lo sviluppo indiscriminato di nuovi impianti possa alterare il paesaggio e compromettere il tessuto agricolo. La soluzione sta nella qualità e nella corretta pianificazione degli interventi, evitando speculazioni e garantendo benefici concreti e duraturi ai territori.
«La crisi climatica ci impone di puntare con decisione sulle rinnovabili e l’agrivoltaico è una delle soluzioni più efficaci – dichiara Angelo Gentili, responsabile Agricoltura di Legambiente nazionale – Non si tratta di coprire i campi con pannelli solari, ma di adottare modelli integrati che consentano di produrre energia pulita e, al contempo, migliorare la resilienza dei sistemi agricoli. Studi scientifici dimostrano che questi impianti riducono l’evaporazione dell’acqua, proteggono le colture dagli eventi estremi, garantiscono una buona produttività per numerose filiere e favoriscono il benessere degli animali nell’allevamento estensivo. La Regione Toscana ha il compito di accelerare la transizione, selezionando con rigore i progetti e superando resistenze anacronistiche».
L’agrivoltaico, infatti, offre vantaggi concreti sia per l’agricoltura che per la produzione di energia pulita. L’installazione di pannelli sollevati da terra permette di mantenere le coltivazioni, proteggendole dall’eccesso di calore e riducendo l’evaporazione dell’acqua, un aspetto cruciale per territori soggetti a siccità. Studi dimostrano che l’ombreggiamento parziale generato dai pannelli può migliorare la resa di alcune colture, riducendo lo stress termico delle piante e mitigando gli effetti delle ondate di calore. Allo stesso tempo, l’agrivoltaico consente di diversificare il reddito delle aziende agricole, garantendo una fonte di entrate aggiuntiva attraverso la produzione di energia rinnovabile. Anche l’allevamento ne trae beneficio: nel caso dell’ovinicoltura, la presenza di pannelli fornisce zone d’ombra per gli animali, migliorandone il benessere e incrementando la produzione di latte. Inoltre, le recinzioni naturali associate agli impianti agrivoltaici possono ridurre il rischio di predazione da parte della fauna selvatica.
Destinare una piccola percentuale della Sau (Superficie agricola utilizzata) a progetti agrivoltaici significa dunque investire in un’agricoltura più resiliente, senza sottrarre spazio alla produzione alimentare.
«Dobbiamo andare oltre i ‘no’ pregiudiziali e affrontare questa sfida con una visione strategica. Non possiamo permetterci di restare ancorati a un modello agricolo che rischia di essere travolto dalla crisi climatica. L’agrivoltaico, se ben progettato, non solo tutela il paesaggio ma rafforza il settore primario, creando un equilibrio tra innovazione e tradizione. Servono regole chiare, procedure autorizzative più snelle e un impegno comune per fare della Toscana un laboratorio di sostenibilità», dichiara Fausto Ferruzza, presidente di Legambiente Toscana e responsabile nazionale Paesaggio del cigno verde.
Si potrà partecipare al Forum Energia Toscana tramite iscrizione gratuita, mandando una mail a:
