
In Toscana 2mila volontari contro l’alluvione, in sospeso la dichiarazione d’emergenza nazionale

Dopo l’ennesima alluvione che venerdì scorso è tornata a colpire la Toscana, stamani l’Unità di crisi della Regione si è riunita nuovamente per fare il punto della situazione con tutte le forze in campo: continuano gli interventi per il ripristino della viabilità in alcune frazioni isolate a Pontassieve, Barberino di Mugello, Marradi, Vicchio, Vaglia, Palazzuolo sul Senio, Firenzuola, Quarrata e Serravalle, assistendo la popolazione con il sistema regionale di Protezione civile, mentre il Genio civile della Regione è al lavoro anche sulla Sieve.
Già nella giornata di sabato, il presidente Eugenio Giani ha firmato la richiesta di dichiarazione di stato d’emergenza nazionale, che resta però al momento in sospeso, in attesa delle valutazioni previste per la dichiarazione di emergenza nazionale ma anche alla luce di possibili nuove perturbazioni, che potrebbero interessare (ancora) la Toscana avvicinandoci al fine settimana.
Il capo del Dipartimento nazionale della Protezione civile, Fabio Ciciliano – durante il suo incontro con le istituzioni toscane ieri a Firenze, nella sede della Regione – ha comunque invitato gli amministratori locali a intervenire sulle reali somme urgenze, considerando che è già attivo lo stato di mobilitazione nazionale richiesto dal presidente Giani.
«Il senso di questa riunione – ha spiegato Giani – è quello di far comprendere l’urgenza che venga recepita la richiesta di dichiarazione di emergenza nazionale. È un passaggio fondamentale per affrontare i problemi del ripristino di condizioni di sicurezza e vivibilità e per consentire alle popolazioni e alle attività danneggiate di accedere a sostegni finanziari e ristori. La risposta alla emergenza causata dall’ondata di maltempo è stata straordinaria: da parte dei Comuni e dei loro sindaci, della nostra Protezione civile e di quella Nazionale, grazie all’intervento delle colonne mobili di altre Regioni italiane, in forza della mobilitazione nazionale disposta dal Ministero. Questo ulteriore passo, l’emergenza nazionale, è necessario per rendere più sicuro e spedito il cammino della ripresa, consentendo ai sindaci di fronteggiare le somme urgenze e di poter contare su solide previsioni finanziarie».
L’assessora regionale all’Ambiente e Protezione civile, Monia Monni, ha inviato un ringraziamento particolare proprio ai sindaci «coi quali abbiamo vissuto in stretto contatto le ore di questa ennesima emergenza. La vostra risposta ai cittadini in difficoltà è stata davvero importante, insieme a tutti i volontari oltre mille, tra quelli della colonna mobile della Regione Toscana e quelli delle colonne mobili nazionali. Siamo arrivati intorno alle duemila presenze compreso anche il volontariato locale e sono tutti al lavoro anche in questo momento».
Monni ha offerto il supporto della Regione ai sindaci per quanto riguarda la fase delle procedure «che sono molto particolari e differiscono da quelle che vediamo ordinariamente. Per questo faremo in modo di supportarvi». Una richiesta di supporto procedurale recepita anche dal Capo della Protezione civile nazionale che ha garantito la disponibilità del Dipartimento.
«Queste situazioni – ha concluso Giani – impongono ormai di fare i conti con gli effetti dei cambiamenti climatici e sull’impatto che hanno sul territorio. Penso allora ad uno strumento normativo, un vero e proprio piano intersettoriale di azioni che consenta ai Comuni di rimettere mano alla gestione ambientale, infrastrutturale dei loro territori, individuando quelle opere che nelle condizioni di oggi richiedono una diversa collocazione. Su questo avvieremo subito un lavoro di confronto, innanzitutto con gli enti locali. L’emergenza ha anche mostrato la necessità di prestare una maggiore attenzione al reticolo dei corsi d’acqua minori, che in condizioni di alta criticità, come in questi giorni, possono rappresentare un serio problema, come dimostrano gli eventi di Sesto Fiorentino».
