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Economia circolare, ecco come Revet recupera tutta l’acqua usata nei processi di riciclo

Grazie a investimenti da oltre 1 mln di euro, la società pontederese ha trasformato il suo impianto di depurazione
 |  Toscana

Grazie agli ingenti investimenti messi in campo nel corso del 2023 – per un totale che supera il milione di euro – Revet ha trasformato il suo impianto di depurazione, e reso pienamente circolare anche il ciclo dell’acqua nel proprio impianto.

La pontederese Revet rappresenta infatti l’hub del riciclo più importante dell’Italia centro meridionale: serve oltre 200 Comuni e l’80% della popolazione regionale, lavorando oltre i tre quarti degli imballaggi in plastica, vetro, alluminio, poliaccoppiati e banda stagnata raccolti in modo differenziato in Toscana.

La società, a capitale prevalente pubblico, è anche l’unica in Italia che si occupa direttamente dell’intero ciclo di valorizzazione degli imballaggi plastici misti, garantendo la tracciabilità totale del processo: dalla raccolta fino al prodotto finito, ovvero i granuli utilizzati dagli stampatori per realizzare nuovi oggetti in plastica. Un processo che permettere di abbattere del 75% le emissioni di CO2 legate alla produzione della plastica, rispetto ai materiali vergini.

Traguardi cui ora si aggiungono i nuovi risultati in termini di sostenibilità idrica. «Con il raddoppio della tecnologia Mbr, l'aggiunta di una vasca di equalizzazione e di un impianto a osmosi, oggi – spiegano dalla società – siamo fieri di annunciare che recuperiamo e riutilizziamo tutta l'acqua impiegata nel nostro processo di riciclo. Reintegriamo solo la quantità necessaria per compensare le perdite di processo (ad esempio l'evaporazione). Un grande passo avanti verso un futuro più sostenibile».

Per approfondire è disponibile qui la versione integrale del Rapporto di sostenibilità 2023 di Revet. 

Redazione Greenreport

Greenreport conta, oltre che su una propria redazione giornalistica formata sulle tematiche ambientali, anche su collaboratori specializzati nei singoli specifici settori (acqua, aria, rifiuti, energia, trasporti e mobilità parchi e aree protette, ecc….), nonché su una rete capillare di fornitori di notizie, ovvero di vere e proprie «antenne» sul territorio.