In Toscana +23,4% interventi per la messa in sicurezza degli alberi, pesa la crisi climatica
La Sala operativa unificata della Protezione civile toscana (Soup) ha diramato oggi una nuova allerta meteo per vento forte, l’ennesimo segnale che fa scattare l’emergenza caduta alberi nelle città dove gli interventi di messa in sicurezza sono aumentati del 23,4% in un anno, anche a causa della fragilità di un patrimonio arboreo messo sempre di più a dura prova dai cambiamenti climatici e dall’effetto tropicalizzazione. Entrambi fattori che debilitano le piante aumentano esponenzialmente il rischio di cadute improvvise soprattutto nelle città, come mostra da ultimo la cronaca di questi giorni: ieri a Scandicci è crollato un albero secolare, mentre stamani un altro albero si è abbattuto su uno scuolabus a Rignano sull'Arno, in entrambi i casi fortunatamente senza feriti gravi.
Ma ad aprire una riflessione di più lungo periodo è adesso Coldiretti Toscana, sulla base del report del corpo nazionale dei Vigili del fuoco. Gli interventi per la caduta improvvisa di piante e rami sono stati 6.421 nel 2024, provocati da una sessantina di episodi di vento forte con un aumento significativo in particolare nelle province di Livorno dove sono quasi raddoppiati (+93%), Lucca (+62%), Pisa (+55%) e Arezzo (+33%) e Pistoia (+30%) e Grosseto (+10,24%).
«Le piante sferzate dal vento – argomenta l’associazione di rappresentanza agricola – cadono per la scelta di essenze sbagliate per il clima, il terreno o la posizione, ma anche per gli errori sulle dimensioni e sul rispetto delle distanze per un corretto sviluppo delle radici, sul quale pesa soprattutto la mancanza di manutenzione adeguata con potature eseguite senza la necessaria professionalità. La tropicalizzazione del clima ha favorito inoltre la proliferazione di parassiti spesso arrivati dall’estero che ha conseguenze catastrofiche sul verde, ma anche sulla sicurezza, con problemi di stabilità degli alberi. Da qui l’importanza di affidarsi ad una gestione professionale del verde pubblico che preveda il ricorso alla figura del manutentore con idonea qualifica, anche attraverso la rivalutazione del ruolo degli agricoltori così come previsto dalla legge di orientamento che consente ai Comuni di delegare la manutenzione agli imprenditori agricoli ed evitare così una gestione improvvisata che mette in pericolo i cittadini».