Legambiente, nel 2024 in Toscana si sono abbattuti 21 eventi meteo estremi
L’anno che sta per chiudersi ha infranto nuovamente il record come il più caldo mai registrato, e anche per la Toscana si conferma all’insegna della crisi climatica. Nel nuovo aggiornamento dell’Osservatorio Città Clima di Legambiente sono 351 gli eventi meteo estremi che si sono abbattuti lungo lo Stivale, 61 dei quali sull’Italia centrale e di questi 21 sono quelli che hanno riguardato la Toscana.
Si tratta di un calo del -50% rispetto ai 44 eventi registrati in Toscana nel 2023 – tra cui le alluvioni della Piana fiorentina del 2 e 3 novembre 2023, che si sono lasciate alle spalle 8 morti e danni per 2,7 miliardi di euro – ma in un contesto nazionale segnato dall’avanzata della crisi climatica: allargando il quadro d’osservazione, si nota infatti che in Italia gli eventi meteo estremi sono cresciuti del 485% dal 2015.
«Quest’anno, in Toscana, registriamo solo un lieve regresso delle alluvioni in rapporto al tragico 2023 – spiega Fausto Ferruzza, presidente di Legambiente Toscana – ma non possiamo tuttavia non ricordare l’evento registrato la sera del 23 settembre 2024 in località Gabella (comune di Montecatini Val di Cecina), quando a seguito di precipitazioni enormi e concentrate (225 mm di pioggia in tre ore) è esondato il Torrente Sterza, travolgendo le vite di Sabine Kingbauer (62 anni) e del nipotino Noah Wagner (di soli 5 mesi), in villeggiatura sul posto. Nell’anno più caldo di sempre, più in generale, non possiamo dimenticare i danni e i lutti che purtroppo la crisi climatica continua a imporci con ritmo sempre più incalzante. Una ragione morale in più per chiedere alla Politica di agire subito con misure draconiane di adattamento e mitigazione. Non possiamo più permetterci di perdere tempo. Ne va della nostra qualità della vita. Qui e adesso».
L’azione del Governo Meloni procede invece tra inazione e felpato negazionismo sui cambiamenti climatici. A livello nazionale, l’Esecutivo non ha messo in campo strategie di prevenzione e non ha stanziato le risorse economiche necessarie per attuare le azioni prioritarie del Piano nazionale di adattamento ai cambiamenti climatici (Pnacc), che ad oggi risulta essere una scatola purtroppo vuota; non è stato ancora emanato neanche il decreto per l’insediamento dell’Osservatorio nazionale per l’adattamento ai cambiamenti climatici.
Non va meglio sul fronte dell’azione governativa in Toscana: dopo la devastante alluvione del novembre 2023, la Regione ha messo in campo cantieri contro il dissesto idrogeologico da 122 milioni di euro, ma – trattandosi di un’emergenza di livello nazionale – ha chiesto al Governo Meloni risorse per 1,1 miliardi di euro, dei quali ad oggi non si sa niente. Eppure il rischio eventi meteo estremi continua a crescere sul territorio, rendendo prioritaria la gestione dell’acqua, come spiegato su queste colonne dal Consorzio Lamma.
Per quanto riguarda il dettaglio dei 21 eventi estremi registrati nel corso del 2024, Legambiente spiega che 7 sono stati causati da piogge intense (avvenuti nelle province di Lucca, Livorno, Siena, Prato e Pisa); 1 da danni alle infrastrutture (un ponte sulla strada provinciale 57 è crollato lungo il torrente Sterza, tra i territori di Guardistallo e Montecatini Val di Cecina, in provincia di Pisa, dopo che tutta la Val di Cecina è stata investita da una forte ondata di maltempo il 23/9); 3 da danni per grandinate (a Pelago, Rosignano Marittimo e Borgo San Lorenzo); 4 causati da danni da vento (nelle province di Lucca, Grosseto e Pisa); 3 da esondazioni fluviali (a Castelfiorentino, Campiglia Marittima e Montecatini Val di Cecina); 2 da frane da piogge intense (a Massarosa e Montemurlo) e infine 1 dovuto a mareggiate a Marina di Pisa.
In tutti i casi, preoccupano anche i danni che gli eventi meteo estremi hanno causato in generale sui trasporti tra cui le interruzioni e sospensioni causate non solo da piogge intense, allagamenti e frane dovute a intense precipitazioni, ma anche dalle temperature record e dalle forti raffiche di vento.