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L’intervento congiunto delle liste della sinistra presenti nei Consigli comunali

Non solo Eni di Calenzano, tra Pisa Livorno e Collesalvetti ci sono 8 industrie a rischio incidente rilevante

«È un unicum a livello nazionale, non esistono zone con tale rischio di effetto domino che qui, viste le condizioni, porterebbe ad una catastrofe»
 |  Toscana

Il grave incidente accaduto nel deposito carburanti di Eni a Calenzano riporta in primo piano una situazione di gravissimo rischio cui restano sottoposti da decenni i cittadini e le cittadine che vivono nell'area al confine tra i Comuni di Livorno, Pisa e Collesalvetti.

Una zona in cui sono concentrati otto stabilimenti di soglia superiore ai sensi della direttiva Seveso. Ben 8 industrie a rischio di incidente rilevante concentrate in un'area ristretta e a stretto contatto con l'abitato.

L'entrata del Costiero Gas si trova a meno di 500 metri in linea d’aria da quella dei Costieri D’Alesio, che a sua volta dista 190 metri dai Depositi Costieri del Tirreno. A 300 metri dal perimetro del Costiero Gas troviamo la Raffineria Eni. Nell'area più di 200 serbatoi racchiusi in una superficie limitata, con distanze irrisorie gli uni dagli altri.

Il caso è un unicum a livello nazionale: non esistono zone con tale rischio di effetto domino che qui, viste le condizioni, porterebbe ad una catastrofe.

A questo si aggiunge il tema della pesante incidenza sulla salute di abitanti, lavoratori e lavoratrici che operano nella zona: esalazioni di sostanze chimiche nocive, inquinamento del terreno e della falda acquifera, maleodoranze.

Per anni chi ha governato si è disinteressato del tema, fingendo non esistesse, nonostante le ripetute denunce della cittadinanza, di associazioni e movimenti. Altrimenti non si spiega come si possa aver consentito la realizzazione di interi quartieri a contatto con l'area e come si possa aver ceduto sistematicamente al ricatto occupazionale, in barba ai fondamentali diritti alla salute e alla sicurezza collettiva.

Da anni le nostre organizzazioni tentano di invertire gli assetti culturali e politici che ancora consentono di fare impresa e profitto calpestando comunità, lavoratori e lavoratrici, salute, ambiente e futuro.

Ancora oggi, nonostante le evidenze scientifiche e le chiare valutazioni di rischiosità, abbiamo una classe di amministratori tanto del centrosinistra quanto del centrodestra che, trasversalmente, sente il dovere di "non disturbare il conducente" e di consentirgli di fare profitto senza troppe rogne.

Dentro e fuori i Consigli comunali da anni noi proponiamo la necessità ed urgenza di un cambio radicale del modello di sviluppo, ridefinendo un "nuovo" equilibrio tra impresa e città, tra Azienda e lavoratori, che deve essere fondato sul rispetto della Costituzione, che prevede che, sì, l'iniziativa economica privata è libera, ma che non può svolgersi in contrasto con l'utilità sociale o in modo da recare danno alla salute, all'ambiente, alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana.

Per questo anche negli ultimi anni abbiamo lavorato insieme per portare all’interno delle istituzioni l’urgenza di un confronto serio su questi temi e l’avvio di azioni concreti e urgenti per non dover più dire "ve lo avevamo detto".

Diritti in comune Pisa: Una città in comune – Partito della Rifondazione Comunista 

Buongiorno Livorno 

Livorno Popolare   

Cittadini in Comune per Collesalvetti

Sinistra di Collesalvetti

Redazione Greenreport

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