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Nella Toscana del sud la raccolta differenziata è cresciuta del 3% nell’ultimo anno

Fabbrini: «Trend di crescita costante per il territorio in cui svolgiamo il servizio che, dal 2017 incremento di oltre diciotto punti percentuali»
 |  Toscana

I nuovi dati certificati dall’Agenzia regionale recupero risorse (Arrr) mostrano che la crescita più importante nella raccolta differenziata toscana è stata conquistata dall’Ato sud, che ha segnato +3% nell’ultimo anno, riducendo il gap storico rispetto agli altri due ambiti territoriali ottimali toscani: la costa resta in vetta col 71%, segue la Toscana centrale col 68%, infine l’area sud col 58%.

La performance dell’Ato meridionale resta dunque sotto la media regionale (66,64%), ma con una crescita tripla rispetto alla costa (mentre il centro è in calo).

«I dati confermano il trend di crescita costante per il territorio in cui svolgiamo il servizio che, dal 2017 al 2023, ha registrato un incremento di oltre diciotto punti percentuali – commenta Alessandro Fabbrini in qualità di presidente di Sei Toscana, la partecipata pubblica che ha in carico i servizi d’igiene urbana nell’area – Numeri che certificano la bontà del nostro lavoro e che ci spingono però a fare sempre meglio. Proprio per questo continuiamo a lavorare quotidianamente per mettere a terra le riorganizzazioni previste dal nostro piano industriale, così da mettere a disposizione delle comunità servizi capaci di aumentare non soltanto la quantità della differenziata, ma anche e soprattutto la qualità dei materiali raccolti da avviare a riciclo».

Più nel dettaglio, Arrr certifica una crescita per tutte le province servite da Sei Toscana: la provincia di Siena si conferma ancora una volta la più virtuosa, con il 63,39% di differenziata (+3,9 punti), seguita da quella di Grosseto al 59,43% di differenziata (+3,6 punti) e di Arezzo con il 56,52% di differenziata (+1,5 punti).

Sono 42 i Comuni che superano il 65% di raccolta differenziata (dieci in più rispetto all’anno precedente). Di questi, 13 in provincia di Arezzo, 10 nel grossetano, 18 nella provincia senese e 1 in Val di Cornia. In particolare, nel 2023 registrano gli incrementi più significativi quattro comuni in cui sono state fatte le riorganizzazioni da piano industriale: Poggibonsi (+23,85 punti percentuali), Castiglione della Pescaia (+14,5), Colle Val d’Elsa (+13,13) e Suvereto (+12,71).

«Tutti i territori dove le Amministrazioni locali e Sei Toscana hanno dato vita a una profonda riorganizzazione dei servizi registrano incrementi davvero significativi – conclude nel merito Fabbrini – Seguendo le linee guida del nostro piano industriale stiamo proseguendo il lavoro in modo progressivo nell’intero ambito».

Redazione Greenreport

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