Publiacqua, il nuovo bando sulla gestione del servizio idrico varrà 4 miliardi di euro in 30 anni
A neanche un mese di distanza dall’assemblea dei soci di Alia Multiutility, dove è stata ritrovata sintonia in merito allo sviluppo del progetto – col servizio idrico integrato rimasto all’interno del perimetro –, oggi la commissione Controllo del Comune di Firenze ha audito il direttore generale dell’Autorità idrica toscana (Ait) Alessandro Mazzei.
«Ringrazio il direttore Mazzei per l’impegno e la trasparenza nel presentare i programmi, l’acqua è un bene pubblico essenziale, che merita la nostra massima attenzione. Da quanto emerso – spiega il presidente della commissione e consigliere di minoranza, Paolo Bambagioni – Abbiamo avuto conferma che anche l’acqua sarà dentro la nascitura multiutility dei servizi».
Al contempo, i soci di Alia Multiutility – che in definitiva sono ad oggi i Comuni di Firenze (36,8%), Prato (18,5%), Pistoia (5,4%) Empoli (3,4%) e altri Comuni toscani (35,9%) – hanno dato mandato di proseguire, nel percorso di affidamento deliberato in Ait per la futura concessione del servizio idrico integrato del gestore dell’Ato 3 Medio Valdarno: in altre parole la concessione del servizio idrico alla partecipata pubblica Publiacqua, in scadenza alla fine del 2025, andrà a gara nei tempi previsti e in base ai criteri su cui è già al lavoro l’Ait.
«Fermo restando che l’attuale amministrazione, a differenza della precedente, ha detto no all’ingresso dei privati nella multiutility e alla quotazione in Borsa, Publiacqua – conferma adesso nel merito Bambagioni – sta per pubblicare un bando per l’ingresso nella compagine societaria di un investitore, in questo caso privato, con partecipazione però limitata al 30%. Si tratta di un bando molto importante e per una partecipazione che durerà tre decenni, con valore che si aggira sui 4 miliardi di euro».
Il controllo di Publiacqua resterà dunque saldamente in mano pubblica (ad oggi Alia Multiutility, e dunque i Comuni, detiene già il 58% della società), ma una partecipazione minoritaria resterà in capo al socio industriale: al momento si tratta di un’altra partecipata pubblica, ovvero Acea, attraverso Acque blu fiorentine. Un modello che potrebbe dunque presto replicarsi, pur abbassando la quota del socio industriale dall’attuale 40% al 30% evidenziato da Bambagioni.