Livorno e Tirreno settentrionale, dall’Autorità portuale investimenti da 400 mln di euro entro il 2027
L’Autorità di sistema portuale (Adsp) del mar Tirreno settentrionale ha approvato ieri il Bilancio di previsione e il Programma triennale delle opere, prevedendo investimenti al 2027 per circa 400 mln di euro, di cui 139 si concentreranno sul 2025.
L'attenzione che l'Adsp ha deciso di destinare alle esigenze di potenziamento infrastrutturale degli scali portuali del sistema avrà pesanti ricadute sull'avanzo di amministrazione, che dal 31/12/2024 al 31/12/2025 dimagrirà di oltre il 50%, passando da 51 a 22 milioni di euro, di cui quasi 19 milioni vincolati.
A Livorno la Darsena Europa rimane una priorità. La maxi infrastruttura, appaltata negli anni precedenti, rientra nella programmazione 2025-2027 per la sola parte di incremento di quadro economico finanziato con risorse provenienti dal mutuo sottoscritto con Cassa depositi e prestiti (Cdp); oggi i lavori a terra sulla colmata sono a buon punto e stanno per iniziare anche i lavori a mare, con la conclusione dell’opera chiamata a portare lo scalo livornese nel XXI secolo attesa nel 2028.
A quest’ intervento strategico si affiancano quelli legati al Piano del ferro, col quale l'Adsp vuole potenziare l’infrastruttura ferroviaria, allineando agli standard europei l’offerta della rete infrastrutturale ferroviaria a servizio dei porti di Livorno e di Piombino. Nell'annualità 2025, l'Ente stanzierà 5,15 milioni di euro per la realizzazione di un nuovo fascio di binari presso il Porto Nuovo, opera che ha la finalità di migliorare la dotazione infrastrutturale a servizio dei terminal e delle banchine, favorendo il trasferimento su ferrovia di merci oggi movimentate solo via gomma. Ma la partita dei collegamenti ferroviari sconta ancora il definanziamento da 300 mln di euro deciso un anno fa dal Governo Meloni, andando a tagliare lo stanziamento di risorse previso dal Governo Draghi.
A Piombino comunque la maggior parte delle risorse Adsp sarà destinata alla progettazione e realizzazione del secondo lotto della SS398 ed al completamento della banchina di riva della Darsena Est (banchina ovest).
Nella programmazione triennale delle opere trovano infine spazio anche gli interventi di riqualificazione nei porti elbani di Portoferraio e Rio Marina, tra i quali meritano di essere menzionati quelli di ammodernamento del palazzo ex Cromofilm, a Portoferraio (per un totale di 300.000 euro), e la progettazione e sequenziale attuazione delle opere del Prp di Rio Marina (per un totale di 100.000 euro) ed il recupero dell’edificio ex Locamare.
«L’approvazione all’unanimità del bilancio di previsione 2025 da parte del Comitato di gestione – dichiara il presidente, Luciano Guerrieri – ci consente di continuare a perseguire con determinazione i nostri obiettivi strategici. Dal documento contabile emerge la volontà dell'Ente di rispondere in modo sempre più propositivo alle sollecitazioni di un mercato che chiede porti moderni ed efficienti non soltanto dal punto di vista infrastrutturale ma anche ambientale».
Come emerso in un recente convegno organizzato dalla Goletta Verde di Legambiente, per rendere davvero sostenibili i (crescenti) traffici portuali è però necessario percorrere in parallelo una doppia strada, ovvero abbinare ai collegamenti ferroviari gli impianti rinnovabili necessari per alimentare il cold ironing delle banchine.
Nel merito, Legambiente propone di installare fino a circa 300 MW di impianti eolici per l’autoproduzione di energia, che possa alimentare da terra le navi ormeggiate in porto abbattendo drasticamente l’imponente inquinamento atmosferico (e climatico) oggi imposto alla città da questi giganti del mare, che oltre a ricchezza economica portano impatti ambientali da limitare ancora di più di quanto sia stato fatto finora (secondo l’Agenzia europea dell’ambiente, Livorno è la seconda grande città d’Italia per qualità dell’aria in base ai dati su uno degli inquinanti atmosferici più pericolosi per salute umana, il particolato fine Pm2.5).