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Con l’entrata in vigore del dlgs 116/200 cambia il quadro normativo per sfalci e potature

A Rosignano il Comune, Rea e Scapigliato insieme per migliorare la gestione dei rifiuti verdi

Repeti: «Il Comune rimane a disposizione delle imprese e dei loro rappresentanti per cercare di individuare soluzioni meno onerose»
 |  Toscana

Il costo di gestione dei rifiuti urbani, lungo tutta la filiera, per legge deve essere coperto dalla tassa (Tari) pagata dai cittadini, e stabilita da ogni Comune attraverso i Piani economici finanziari (Pef) seguendo rigide linee guida stabilite a livello nazionale: la definizione dei Pef passa infatti dalla metodologia stabilita dall’Autorità nazionale di regolazione per energia, reti e ambiente (Arera), che stabilisce quali sono i costi ammissibili, le modalità di rivalutazione (anche in base all’inflazione) e i modelli di ripartizione.

Si tratta di un equilibrio complesso quanto delicato, dove finora la gestione dei rifiuti verdi – sfalci e potature – non trovava sempre una collocazione precisa. La situazione è cambiata nei giorni scorsi con l’entrata in vigore del decreto legislativo 116/2020, che ha introdotto varie modifiche per quanto riguarda la gestione di sfalci e potature derivanti dalla manutenzione del verde.

Un tema di prioritario interesse per realtà come Rosignano Marittimo (LI), dove gli scarti verdi  ammontavano nel 2023 a 6mila t/a su 24mila t/a di rifiuti urbani raccolti, ovvero ben un quarto del totale, e «il costo dello smaltimento del “verde” è gravato totalmente sulla Tari di tutti i cittadini», come sottolineano oggi dal Comune. Ma le cose stanno cambiando.

Come spiegano dall’Amministrazione comunale sono adesso considerati rifiuti urbani quelli prodotti da verde pubblico dei Comuni o da attività fai da te: questi possono essere trasportati verso i centri di raccolta, come quello delle Morelline, e non si deve pagare nessuna tariffa di conferimento.

Sono invece considerati rifiuti speciali non pericolosi (da avviare a recupero o smaltimento) quelli prodotti da un’attività di impresa al servizio di un privato: questo significa che le imprese non possono più scaricare nei centri di raccolta per rifiuti urbani, ma solo in centri di smaltimento autorizzati per rifiuti speciali con pagamento di una tariffa di conferimento.

Al momento sul territorio gli scarti verdi prodotti dai singoli cittadini e quelli provenienti da aree pubbliche sono conferiti presso il Centro di raccolta delle Morelline, gestito da Rea spa in qualità di Società operativa locale (Sol) del gestore unico dei servizi d’igiene urbana sul territorio della Toscana costiera, ovvero Retiambiente; l’unico sito preposto al conferimento dei rifiuti speciali è invece il Polo impiantistico di Scapigliato – gestito dall’omonima partecipata pubblica, controllata dal Comune di Rosignano Marittimo –, dove sfalci e potature possono non solo essere eventualmente smaltiti in sicurezza in discarica, ma soprattutto essere avviati a riciclo nell’impianto di compostaggio del verde presente in loco, per diventare poi compost di alta qualità per orti e giardini, che ogni anno viene restituito gratuitamente alla cittadinanza nell’ambito del progetto Terriccio buono.

C’è però una terza possibilità: «È inoltre possibile – argomentano dal Comune – conferire gli scarti anche al centro REeaA di via Pasubio a Cecina, autorizzato per il deposito temporaneo, ma non per il trattamento finale, per cui anche questi devono comunque essere trasferiti a Scapigliato. Su richiesta dei rappresentanti dei giardinieri della zona, l’Amministrazione comunale si è fatta promotrice di alcuni incontri con Rea e Scapigliato per individuare collegialmente le modalità per agevolare i giardinieri, senza infrangere la normativa. In tal senso Scapigliato ha garantito la possibilità di smaltire gli scarti verdi alla stessa tariffa del centro Rea di Cecina (4,5 euro al quintale) dando la possibilità ai giardinieri di scaricare in via preferenziale in determinate ore della giornata».

«Comprendiamo che la modifica normativa ha in parte rivoluzionato le modalità di gestione degli scarti verdi – conclude nel merito l’assessore comunale Roberto Repeti – ma è anche vero che senza questa legge l’onere di smaltimento ricadeva su tutti i cittadini con il pagamento della Tari, senza distinguere chi produceva o non produceva gli sfalci e le potature. Il Comune rimane a disposizione delle imprese e dei loro rappresentanti per cercare di individuare soluzioni meno onerose, sempre tenendo conto però che il costo di tali scelte non dovrà mai ricadere su tutti gli altri cittadini».

Redazione Greenreport

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