Ecosistema Scuola: il rischio ambientale nelle scuole toscane
Secondo il rapporto Ecosistema Scuola di Legambiente nel centro Italia 1 scuola su 3 ha bisogno di interventi di manutenzione urgenti e in Toscana, il 62,6% degli edifici scolastici ha beneficiato di manutenzione straordinaria negli ultimi 5 anni e invece il 28,5% necessitano di manutenzione urgente.
Il rapporto evidenzia che «In Toscana, per quanto riguarda il totale regionale di spesa sono stati stanziati 74.332 euro per manutenzione straordinaria (media per singolo edificio) e di questi ne sono stati spesi 40.792 euro. Per quanto riguarda invece la manutenzione ordinaria, sono stati stanziati 16.705 euro in media per singolo edificio e ne sono stati spesi 14.238 euro. I comuni toscani sono tra i primi cinque nella classifica nazionale per la capacità di spesa in manutenzione scolastica ordinaria tra cui Firenze con 28.372 euro e Prato con 25.453 euro; e per quella in manutenzione straordinaria tra cui spicca sempre Firenze con 88.981 euro, seguito da Pistoia con 63.282 euro».
Il report Ecosistema Scuola in Toscana ha raccolto i dati del 2023 da tutti i capoluoghi di provincia (tranne Massa e Carrara) e ne emerge che «La popolazione scolastica regionale è di 95.155 alunni/e per un totale di 540 scuole. Per quanto riguarda le certificazioni e l’accessibilità i dati regionali indicano che solo il 52,7% delle scuole ha il certificato di collaudo statico, il 60,4% il certificato di agibilità e il 57,2% quello di prevenzione incendi. Bene invece, per il superamento delle barriere architettoniche nella quasi totalità degli edifici (99,6%). Le amministrazioni che hanno realizzato interventi di adeguamento sismico negli ultimi 5 anni sono stati il 77,8% mentre preoccupa che nel 25,5% dei casi non ne sia nemmeno stata verificata la vulnerabilità».
Questi alcuni dei dati del report di Legambiente con un’analisi dettagliata sullo stato di salute delle scuole confrontandola con i servizi essenziali di prestazione, i cosiddetti LEP previsti dall’autonomia differenziata, e che per le scuole riguardano edilizia scolastica, digitalizzazione e servizi mensa, denunciando ritardi ed emergenze da affrontare anche per quel che riguarda trasporti, palestre e sostenibilità energetica (tre servizi non contemplati dai LEP riguardanti l’istruzione).
Tra i tanti interventi di manutenzioni urgenti effettuati si rilevano quelli relativi al rischio ambientale dell’interno degli edifici, dati che le amministrazioni hanno maggiore difficoltà a fornire: «Solo cinque comuni capoluogo toscani hanno effettuato i monitoraggi relativi all’amianto. Nei comuni di Firenze e Pisa è stata rilevata la presenza di edifici scolastici con amianto non bonificato. Tra le città che non hanno effettuato il monitoraggio c’è Lucca. Non ci sono edifici in regione a rischio radon».
Per quanto riguarda la nuova edilizia scolastica, Firenze, Pistoia, Prato, Livorno sono tra le amministrazioni che hanno edificato nuove scuole negli ultimi cinque anni e «Gli edifici costruiti secondo criteri di bioedilizia sono stati 1,5%, le amministrazioni che hanno edificato nuove scuole negli ultimi 5 anni sono state il 44,4%. Amministrazioni che hanno realizzato interventi di efficientamento energetico negli ultimi 5 anni sono state 87,5%. Edifici in cui sono stati realizzati interventi per l’efficientamento energetico sono stati il 28, 5% (Firenze tra le città che hanno realizzato più interventi). Nonostante ciò 1 edificio su 3 si trova ancora in classe energetica G. Per quanto riguarda gli edifici in cui si utilizzano fonti d’energia rinnovabile sono il 24.1%, tra questi gli impianti più usati sono i solari termici (50%) e solari fotovoltaici (57,7%)».
Strutture per lo sport e le aree verdi, come palestre, campi esterni e piscine, sono presenti in 1 edificio scolastico su 2, inoltre nella quasi totalità (93,5%) sono presenti giardini o aree verdi fruibili.
Per Legambiente «C’è tanto da fare anche per la sicurezza in zone scolastiche dovuta la scarsità di semafori pedonali (3,4%), edifici all’interno di isole pedonali (1,7%), edifici in ZTL (7,9%) o posti in zone 30 (26,8%)». Tra le buone pratiche per la mobilità, il report segnala Arezzo, dove 7 scuole sono state coinvolte nel progetto “Muoviamoci insieme”, con una partecipazione costante di oltre 150 bambine e bambini.
Ma il vero dato positivi<o per la Toscana sono le mense: «Presenti nel 84,1% degli edifici, con la totalità delle amministrazioni che garantiscono l’accesso al servizio alle famiglie a basso reddito, con un 54,5% di prodotti biologici serviti nei pasti, tutte le mense privilegiano km0 e stagionalità».
Risalta anche la raccolta differenziata nelle scuole che tocca percentuali molto alte per plastica e carta (98,9%) e 79,5 per il vetro, eccetto per pile (29,4%) e RAEE (15,9%).
Roberta Timpani, responsabile scuola e frmazione di Legambiente Toscana, conclude: «Il report Ecosistema Scuola fotografa in Toscana situazioni virtuose e ben consolidate come quelle legate all’alimentazione nelle mense, un trend positivo legati ai processi di efficientamento energetico che spesso riguardano interventi minimi e non la globalità degli edifici. Non ci sono segnali di miglioramento rispetto alla tragica situazione per la mobilità a cui assistiamo negli orari di punta davanti agli edifici scolastici: serve un cambio di passo per restituire a bambine e bambini il diritto a raggiungere le scuole a piedi».