Geotermia, entro l’anno al via i cantieri per portare il teleriscaldamento ad Arcidosso
In attesa che in Regione si definisca il futuro delle concessioni minerarie che sottendono la coltivazione della geotermia in tutta la Toscana – è in ballo il rinnovo fino a 20 anni all’attuale concessionario, Enel green power –, la fonte di energia rinnovabile custodita nel sottosuolo continua a portare sviluppo sostenibile alle pendici dell’Amiata.
Il Comune di Arcidosso (GR) ha infatti pubblicato il bando per avviare i lavori destinati a portare sul territorio il teleriscaldamento geotermico, alimentato proprio dai cascami di vapore delle centrali Enel. Oltre il 70% del territorio comunale sarà interessato dall’infrastruttura, grazie all’investimento di 30 mln di euro provenienti anche da fondi Pnrr.
«Col progetto di teleriscaldamento abbiamo guardato oltre al limite dei cinque anni del nostro governo e abbiamo pensato ai figli, ai nipoti e a coloro che verranno – spiega il sindaco, Jacopo Marini – La scelta è guidata dalla volontà di migliorare la qualità della vita dei nostri cittadini che già riteniamo sia di alto livello ma che vogliamo ulteriormente migliorare. Un’idea che si è trasformata in un obiettivo concreto e che ci ha consentito di utilizzare bene il Piano nazionale di ripresa e resilienza e ottenere i finanziamenti con cui realizzeremo un'infrastruttura strategica che altrimenti non sarebbe stato possibile realizzare: il teleriscaldamento geotermico».
I cantieri si apriranno entro l’anno, sottolinea il primo cittadino. Il bando appena pubblicato prevede la “Realizzazione del termodotto principale e rete di distribuzione secondaria, comprese le sottostazioni di scambio secondarie”, suddivise in 4 lotti per un importo a base d'asta di euro 14.892.897. Ma è già stata espletata la gara per la fornitura di Piping preisolato (tubi per il trasporto dell'energia geotermica dalle centrali) e componentistica accessoria, e affidata a all’operatore economico Isoplus Mediterranean con sede in Villanarzana (RO).
«Geotermia vuol dire avere un cielo più pulito e un'aria più salubre – argomenta Marini – andando ad abbattere tonnellate di CO2 prodotte dalle caldaie tradizionali, abbattere i costi per le famiglie e per le imprese (nel Comune geotermico di Radicondoli si parla di costi del riscaldamento ridotti del 56%, ndr), offrire negli anni un modello economico e ambientale evoluto di sviluppo. La geotermia è un'energia rinnovabile, l’unica a essere sempre disponibile. Cercheremo di includere su questa strada tutti, il capoluogo e le frazioni. E, poi, i lavori per realizzare l'infrastruttura e per la manutenzione rappresenteranno sicuramente una spinta per garantire occupazione e, anche, conseguentemente, nuovi residenti. Più vita, insomma e la consapevolezza che con la geotermia l'Amiata è sempre più un vulcano amico che si prende cura di coloro che ospita intorno alle sue pendici».
A lavori completati, Arcidosso sarà il decimo Comune toscano con attivo un teleriscaldamento geotermico alimentato dai cascami delle centrali geotermoelettriche: gli altri 9 sono Radicondoli (GR), Castelnuovo Val di Cecina (PI), Monterotondo Marittimo (GR), Monteverdi Marittimo (PI), Montieri (GR), Pomarance (PI), Santa Fiora (GR), Chiusdino (SI) e Piancastagnaio (SI).