Wwf: in Toscana una stagione di caccia contro la scienza e la biodiversità
Domenica 15 settembre inizia la stagione generale di caccia in Toscana e per il Wwf «Ancora una volta però a guidare le scelte della Regione Toscana non sono state le indicazioni del mondo scientifico, ma le richieste, del mondo venatorio. L’Istituto Superiore per la Ricerca e la Protezione Ambientale (ISPRA), massimo Ente scientifico in tema di fauna selvatica, tutti gli anni, come previsto dalla Legge nazionale sulla caccia (LN 157/92), fornisce un parere su come meglio regolamentare l’attività venatoria e ridurne l’impatto sulla fauna. Così ha fatto anche quest’anno. Ma la Regione ha gravemente ignorato moltissime indicazioni».
Per dimostrarlo il Wwf Toscana pubblica una tabella che evidenzia le principali deviazioni della Regione rispetto al parere dell’Istituto, «tutte sempre nella direzione di un ampliamento della caccia e mai di una maggiore tutela della fauna».
ISPRA indicava come datata di apertura della stagione venatoria il 2 ottobre, il calendario venatorio approvato dalla regione l’ha fissata al 15 settembre.
ISPRA chiedeva che la caccia agli uccelli acquatici venisse chiusa il 20 gennaio, la Regione l’ha estesa fino al 30 gennaio.
ISPRA chiedeva la chiusura del prelievo per la moretta per il rischio di abbattimento accidentale della rarissima Moretta tabaccata, anatra simile alla Moretta, la regione ha detto che la moretta è cacciabile dal 2 novembre al 30 gennaio.
Per quanto riguarda il combattente, l’ST PRA suggeriva la chiusura del prelievo per lo stato sfavorevole di conservazione di questo limicolo, la Regione ha risposto che è cacciabile dal 15 settembre al 31 ottobre.
ISPRA invitava la Toscana a chiudere la caccia alla beccaccia e a Cesena, Tordo Sassello, Tordo Bottaccio entro il 9 gennaio, la Regione la chiuderà il 30 gennaio.
ISPRA aveva indicato il periodo di caccia alla quaglia dal 2 ottobre al 31 ottobre, la Regione la permetterà dal 15 settembre al 31 ottobre e nelle aree addestramento cani fino al 31 dicembre.
Per quanto riguarda le munizioni contenenti piombo, ISPRA caldeggiava il divieto di utilizzo non solo nelle zone umide ma anche nella caccia agli ungulati, per i danni che il piombo provoca per intossicazione sulla fauna e anche sulla salute dei consumatori delle carni di selvaggina, ma la Regione le ha vietate solo nelle Zone umide.
Guido Scoccianti, delegato regionale Waf per la Toscana, commenta: «E così, fra settembre e gennaio, in Toscana si sparerà per oltre un mese in più rispetto a quanto per molte specie il mondo scientifico richiede. Addirittura si sparerà a specie che secondo il mondo scientifico, come attestato dal parere ISPRA, dovrebbero essere completamente escluse dal prelievo venatorio, come il Combattente e la Moretta. Anche quest’anno la fauna selvatica è stata sacrificata dai nostri politici per accaparrarsi i favori di un mondo venatorio sempre più anacronistico e ingiustificabile, in questo caso grazie all’Assessore Saccardi, ultima arrivata di una serie di Assessori regionali alla Caccia che pur di accontentare i cacciatori non hanno esitato a calpestare anche le indicazioni del mondo scientifico. Cosa resterà, di questo passo, della nostra fauna?»