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Clima, l’estate 2024 in Toscana è stata più calda di 3,4 °C rispetto al periodo 1961-1990

Lamma: «Agosto è stato il secondo più caldo dal 1955, con una anomalia che raggiunge addirittura +4.7 °C»
 |  Toscana

Settembre per la Toscana è iniziato con un’allerta meteo gialla per temporali forti – in vigore fino a stasera –, ed è il momento per un primo bilancio sulle temperature del clima estivo.

Il Consorzio Lamma, nato dall’impegno congiunto di Regione Toscana e Cnr, documenta che il mese di agosto è stato il secondo più caldo almeno dal 1955 (dietro il torrido 2003) con un’anomalia di +2,9°C rispetto al trentennio climatologico di riferimento 1991-2020, con l’anomalia di temperatura che cresce progressivamente andando più indietro raggiungendo «addirittura +4.7 °C rispetto al periodo 1961-1990».

In alcune zone della Toscana, come ad esempio a Firenze e Siena la media mensile delle temperature massime (rispettivamente 36.7 °C e 35 °C) è la più alta in assoluto (anche superiore a quella dell'agosto 2003 e del luglio 2022).

Sempre in base ai dati Lamma, l’estate 2024 è stata «la terza più calda dietro a quelle del 2003 e 2022, con una anomalia di +1,8 °C rispetto al clima 1991-2020 (+3,4 °C rispetto al clima 1961-1990).

Tuttavia, se consideriamo il bimestre luglio-agosto i valori sono di pochissimo inferiori a quelli del bimestre luglio-agosto 2003».

Effetti della crisi climatica che corre veloce, in Toscana come del resto in tutta Italia: l’Europa si sta surriscaldando a velocità doppia rispetto al dato medio globale (+1,1°C rispetto all’era preindustriale), mentre per l’Italia la velocità è quasi tripla.

Contenere il riscaldamento globale entro dai +1,5°C a un massimo di +2°C rispetto all’era pre-industriale rappresenta la soglia di sicurezza, individuata dalla comunità scientifica, per evitare cambiamenti climatici disastrosi quanto irreversibili. Ma gli attuali impegni climatici stanno portando a +2,5-2,9°C entro il 2100, a livello globale, con gravi rischi per il benessere delle società umane che oggi popolano il pianeta. A partire dall’Italia.

Redazione Greenreport

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