Inquinamento atmosferico da Pm2.5, Livorno è la seconda città d’Italia per qualità dell’aria
L’Agenzia europea dell’ambiente (Eea) documenta che l’Italia ha il record europeo di morti premature dovute all’inquinamento atmosferico, con ben 46.800 decessi all’anno da Pm2.5, altri 11.300 da NO2 e 5,100 da O3. L’inquinante più pericoloso è dunque il particolato fine (Pm2.5) – generato principalmente da climatizzazione degli edifici, allevamenti e trasporti stradali –, e il nostro Paese non si presenta bene neanche in questa particolare classifica.
Sempre la Eea mostra infatti che 9 dei 14 grandi centri urbani (oltre 50mila abitanti) più inquinati d’Europa dal Pm2.5 si trovano nel nord Italia. La situazione è però molto eterogenea lungo lo Stivale.
Guardando più nel dettaglio, delle 61 città italiane che si trovano nella classifica 5 sono quelle inserite nella fascia con qualità “discreta”. Sassari (6,2 μg/m3), è al primo posto e subito a ruota proprio la nostra Livorno (7,8 μg/m3), quindi Savona (9,2 μg/m3), Battipaglia (9,6 μg/m3), Siracusa (9,7 μg/m3).
Qualità “moderata” per città come Grosseto (10,1 μg/m3), Genova (10,1 μg/m3), Salerno (11 μg/m3), Firenze (11,9 μg/m3), Palermo (12,1 μg/m3), Pisa (12,6 μg/m3).
Ventisette sono le città italiane con una qualità “scarsa”, tra queste Parma (15,8 μg/m3), Prato (15,8 μg/m3), Milano (19,7 μg/m3), Treviso (20,7 μg/m3), Brescia (20,7 μg/m3), e Cremona (23,3 μg/m3) che è la peggiore in assoluto.
«Quando arrivano questi riscontri – dichiara il sindaco Luca Salvetti – 1tiriamo un sospiro di sollievo, non tanto perché vivendo la città non si avvertono veri elementi di criticità come qualcuno vuol far intendere ma soprattutto perché giungono risposte e riscontri di un lavoro di attenzione e sensibilità che tutti noi abbiamo. Questo risultato non vuol certo dire abbassare la guardia su ciò che è necessario attenzionare e seguire come il tema della diminuzione del traffico, dei fumi in porto e delle emissioni in aria di aziende e realtà imprenditoriali. Un conto è fare questo, un conto è lasciare spazio alle cassandre e presentare la nostra città con toni catastrofistici che poi vengono smentiti dai fatti e dai numeri».
Nonostante i dati confortanti della Eea, per la qualità dell’aria livornese una delle principali criticità da risolvere resta quella del traffico portuale: basti osservare, ad esempio, che una sola nave da crociera inquina quanto una cittadina come Cecina.
Sin dalla sua fondazione, la città di Livorno vive in simbiosi col suo porto, un’infrastruttura fondamentale al tessuto socioeconomico locale oltre che il principale sbocco al mare della Toscana e uno dei maggiori in Italia, attualmente in ampliamento col progetto della Darsena Europa. Il punto di svolta, secondo associazioni ambientaliste come Legambiente, potrà arrivare solo con l’elettrificazione delle banchine portuali da potersi alimentare con energia rinnovabile prodotta localmente, a partire ad esempio dalle prospettive di sviluppo dell’eolico.