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Preapertura della caccia in Toscana, Wwf: grave danno alla fauna selvatica

Rischio di illeciti sul campo. Appello alle forze di vigilanza
 |  Toscana

Il Wwf Toscana sottolinea con forza come «L’apertura anticipata della caccia ai primi di settembre, pur se limitata a poche specie e con numero massimo di abbattimenti, è attività di gravissimo impatto su tutta la fauna selvatica, oggetto di disturbo e anche di possibile danno diretto in un periodo delicatissimo come la fine di un’estate mai così siccitosa e con temperature anomale per il periodo».  

Di fronte alla scelta della Regione Toscana di procedere comunque con questa scelta con la scusa di limitare potenziali danni alle produzioni agricole, il Wwf ricorda che: «Per così come la preapertura è stata giustificata, non si tratta di normale attività venatoria ma attività di caccia “in deroga” rispetto alle norme generali, deliberata dalla Regione Toscana per alcune specie (lo storno, il piccione, la tortora dal collare che è da non confondersi con la tortora selvatica la quale rimane protetta) per addotti motivi di tutela delle colture agricole. Tale prelievo si può effettuare solo se in possesso del tesserino elettronico venatorio attivato nella giornata del 1 settembre, che abilita il cacciatore a concorrere al prelievo della fauna selvatica per le suddette indicazioni regionali. L'operatore nei casi previsti dalle delibere regionali specifiche per specie viene quindi abilitato ad effettuare azioni normalmente vietate, sia per tipologia che per tempi, su animali che sono normalmente oggetto di tutela (in quanto patrimonio indisponibile dello stato ), azioni altrimenti vietate e severamente punite dalla legge.  I soggetti che metteranno in atto questo tipo di prelievo dovranno essere particolarmente attenti ad applicare le modalità previste. altrimenti incorreranno in gravi illeciti. Ciò non si applica solo all’eventuale abbattimento di altre specie rispetto a quelle consentite, evidentemente reato, ma anche alla non corretta osservanza delle modalità di prelievo delle specie consentite. Il cacciatore deve trasmettere (tramite collegamento al server regionale con l'applicazione del tesserino venatorio sul cellulare personale !) il dato di acquisizione della specie abbattuta in deroga al divieto generale con certezza del fatto (al recupero) e celermente ai fini del conteggio in tempo reale del totale dei capi di fauna selvatica abbattibile secondo il piano regionale concordato con l’ISPRA ente pubblico di rilevanza scientifica. Ogni ritardo dell'operatore nel trasmettere il dato di cui sopra ("segnare sul tesserino il capo abbattuto") può potenzialmente costituire un danno al patrimonio indisponibile dello stato ed essere come tale sanzionato».

Il Wwf assicura che farà tutto il possibile per assicurare il rispetto delle norme grazie all’attività sul campo delle Guardie giurate volontarie dell’Associazione e chiede a tutte le autorità competenti il massimo sforzo per il controllo del territorio in questi giorni.

Il Panda toscano conclude: «L’apertura anticipata è una pratica del tutto illogica, dannosa, criticata da anni dal mondo scientifico. Il suo particolare impatto, sulle specie oggetto di prelievo e anche sulle altre (che ne saranno indirettamente o direttamente colpite) è dovuto a numerosi motivi: si apre la caccia in tarda estate, in un momento particolarmente delicato nel ciclo biologico di molte specie e quando molti giovani dell’anno non sono ancora maturi; – si caccia in una situazione di fine estate caratterizzata da scarsità di risorse idriche e trofiche e quando gli uccelli migratori si stanno preparando al grande volo di ritorno al sud, con le conseguenze che ciò ha sulla fauna; si comincia a sparare quando sul nostro territorio sono presenti ancora molte specie protette migratrici, che possono così essere oggetto di sicuro disturbo e di possibile (purtroppo anche in questo caso in modo pressoché sicuro) anche danno diretto».

Umberto Mazzantini

Scrive per greenreport.it, dove si occupa soprattutto di biodiversità e politica internazionale, e collabora con La Nuova Ecologia ed ElbaReport. Considerato uno dei maggiori esperti dell’ambiente dell’Arcipelago Toscano, è un punto di riferimento per i media per quanto riguarda la natura e le vicende delle isole toscane. E’ responsabile nazionale Isole Minori di Legambiente e responsabile Mare di Legambiente Toscana. Ex sommozzatore professionista ed ex boscaiolo, ha più volte ricoperto la carica di consigliere e componente della giunta esecutiva del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano.