Allerta rossa per caldo a Firenze, la temperatura percepita sale a 39°C
Oggi a Firenze è scattato il codice rosso per caldo, con temperature percepite a quota 38°C, che saliranno ancora di un grado domani in una tendenza che dovrebbe andare avanti anche nell’ultimo fine settimana di agosto.
«Torna l’allerta caldo e continua ad essere alto da parte dell’Amministrazione il livello di attenzione per le persone che vivono condizioni di fragilità – dichiara l’assessore fiorentino al Welfare, Nicola Paulesu – In particolare, pensiamo alle persone anziane e alle persone anziane sole, prive di una rete familiare e quindi più esposte a criticità in periodi come questo. È molto importante ricordare che i medici di medicina generale possono segnalare le situazioni di maggiore vulnerabilità tramite il servizio di sorveglianza attiva, potenziato in questo periodo sei giorni su sette. Ci tengo a rinnovare l’appello alla collaborazione ai medici di famiglia perché con il loro aiuto è più facile intercettare situazioni critiche».
Nello specifico, la sorveglianza attiva è un servizio di monitoraggio telefonico periodico gestito dalla Società della salute (Sds) in convenzione con l’Asp Firenze Montedomini che consiste essenzialmente in contatti telefonici con gli anziani a rischio; in aggiunta sono previsti i ‘ricoveri di sollievo’, ovvero i ricoveri finalizzati a offrire alla famiglia l’opportunità di alleggerire per un periodo di tempo determinato lo stress e l’impegno di cura. Infine, sono sempre attivi i servizi ordinari come l’assistenza a casa, i pasti a domicilio e la teleassistenza.
Ma non è solo Firenze a essere di nuovo in codice rosso per caldo. Il ministero della Salute indica che per la giornata di domani saranno ben 8 i capoluoghi italiani – sui 27 monitorati – a rientrare tra le città più a rischio: oltre a Firenze si tratta di Verona, Trieste, Perugia, Roma, Latina, Frosinone e Bari.
Si tratta di una situazione d’allerta da non sottovalutare. La crisi climatica in corso, provocata dalle emissioni di gas serra dovute all’impiego dei combustibili fossili, sta rendendo sempre più intensi e frequenti fenomeni meteo estremi come le ondate di calore, coi conseguenti rischi per la salute.
Si stima infatti che nella sola estate 2023 siano stati 12mila gli italiani uccisi dalle ondate di calore, un dato che – senza inversioni di rotta – è destinato a salire rapidamente nei prossimi decenni, combinandosi col progressivo invecchiamento della popolazione.
Occorre dunque agire su più fronti: da un lato mitigare la crisi climatica tagliando le emissioni di gas serra – investendo in efficienza energetica e fonti rinnovabili –, dall'altro adattare le città al clima che cambia, ad esempio incrementando la presenza di alberi che con le loro fronde sono in grado di contenere le temperature estreme.