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Incendio sul traghetto Piombino – Elba: soccorsi tempestivi hanno evitato danni seri

Il PD: incidente che dimostra che il rigassificatore deve lasciare al più presto il porto di Piombino
 |  Toscana

Nel pomeriggio del 20 agosto la Sala Operativa della Guardia Costiera di Piombino ha ricevuto dal Traghetto Corsica Express III della compagnia Corsica Ferries, appena partito da Piombino alla volta di Portoferraio, la segnalazione di un principio di incendio all’interno della sala macchine. Il comandante del porto ha subito attivato la procedura per mettere in sicurezza i 276 passeggeri a bordo, più i 17 membri dell’equipaggio, allertando la sala operativa dei Vigili del Fuoco di Livorno.

La Guardia Costiera spiega che «Il traghetto ha da subito provveduto ad invertire la rotta e, con l’ausilio di rimorchiatori, piloti ed ormeggiatori, ha potuto accostare in sicurezza alla banchina “Trieste”, ove erano già presenti ad attenderlo i mezzi dei Vigili del Fuoco di Piombino, i sanitari del 118, i militari della Guardia Costiera, nonché il personale della Port Security dell’Autorità di Sistema Portuale.  Nell’impossibilità di aprire il portellone di poppa, la evacuazione dei 276 passeggeri avveniva attraverso le vie di fuga di emergenza della nave, in particolare, lato mare, utilizzando i sistemi di evacuazione marini (MES) e, quindi, trasbordati sui mezzi navali di Guardia Costiera, del Gruppo Ormeggiatori e della Corporazione dei Piloti del Porto di Piombino. Nel frattempo, intervenivano a bordo del traghetto i Vigili del fuoco, che dopo circa un’ora domavano l’incendio ed avviavano le opportune operazioni di verifica e messa in sicurezza dell’unità coinvolta. I passeggeri sbarcati venivano assistiti all’interno della locale Stazione Marittima. Nell’evento non si sono registrati feriti né danni alle auto ospitate nel garage. Le cause dell’incendio saranno oggetto di apposita indagine amministrativa a cura dell’autorità marittima».

La “nave gialla” protagonista dell’incidente è da sempre criticata da Legambiente Arcipelago Toscano sia per l’impiego di un mezzo veloce su una tratta molto breve sia per le onde anomale  che crea e che mettono a rischio i bagnanti e provocano danni alle praterie di Posidonia oceanica.
Il capogruppo Pd in Commissione ambiente della Camera dei deputati, Marco Simiani plaude «Alla macchina dei soccorsi ed ai Vigili del Fuoco che hanno prontamente spento l' incendio sul traghetto diretto da Piombino all'Isola d'Elba evacuando i passeggeri ed evitando che l'incidente di oggi potesse trasformarsi in una cosa più seria. Vanno ora appurate ed approfondite le cause che hanno generato il rogo e rafforzate le misure di prevenzione per quanto riguarda il trasporto marittimo. La futura gara regionale dovrà prevedere non solo una qualità migliore del servizio, ma anche maggiori garanzie sulla sicurezza, e l’attenzione all’ ammodernamento del naviglio attualmente utilizzato tra la costa e l’Arcipelago toscano».

in una nota congiunta i deputati Pd in Commissione Moby Prince Simona Bonafè, Matteo Mauri e Andrea Casu scrivono:  «L’incendio a bordo del traghetto a Piombino, con l’aiuto tempestivo dei soccorsi che ha evitato una strage ai passeggeri e al personale di bordo, ci riporta con la memoria a quella notte dell’aprile 1991 quando invece 140 persone furono lasciate morire senza aiuto. Come membri della commissione d’inchiesta sul Moby Prince sentiamo tutto il peso della responsabilità di ricostruire la verità storica di una strage che ancora non ha colpevoli. Lo dobbiamo ai familiari delle vittime prima di tutto, ma anche alla memoria di chi ha perso la vita».

L’incidente è stato commentato con un comunicato congiunto anche da Fabio Cento, segretario PD Piombino, e Massimo Scelza, segretario PD Isola d’Elba, secondo i quali «Quanto accaduto mette in luce ancora una volta il problema più ampio e urgente: il trasporto marittimo da e per l’Elba e il futuro del porto di Piombino con le sue importanti prospettive di sviluppo economico e logistico ad oggi limitate dalla presenza della nave rigassificatore. e’ ormai chiaro che la nave rigassificatore, il cui termine di permanenza rimane previsto per tre anni, deve lasciare il porto senza ulteriori rinvii. Questo è fondamentale non solo per garantire la sicurezza, ma soprattutto per consentire al porto di Piombino di tornare a essere un motore di sviluppo per l’intera regione. Non possiamo permetterci che una risorsa così strategica resti paralizzata, con gravi ripercussioni sull’economia locale e sulle prospettive future. Pertanto, chiediamo al Commissario, il Presidente Giani, di agire con determinazione affinché la nave venga rimossa nei tempi concordati dall’ordinanza. E’ il momento di restituire al porto di Piombino la sua piena operatività, per il bene della comunità e per il futuro del nostro territorio».

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Redazione Greenreport

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