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Dalla Regione Toscana preapertura della caccia il 1 settembre, Wwf: «Decisione gravissima»

Scoccianti: «La tarda estate è un momento particolarmente sensibile del ciclo biologico degli uccelli in genere e dei migratori in particolare»
 |  Toscana

Mentre la Regione Calabria, di fronte alla crisi determinata da siccità e incendi, posticipa l’apertura della caccia agli inizi di ottobre, la Toscana delibera l’apertura anticipata al 1° settembre (delibera n. 949 5.8.2024). 

Due giornate (domenica 1 e domenica 8 settembre) di follia venatoria, con i cacciatori che, in clamoroso anticipo rispetto alla canonica data della terza domenica del mese, potranno muoversi sul territorio regionale, per sparare a piccioni, storni e tortore dal collare (N.B.: non la tortora selvatica, che non è stata inserita fra le specie cacciabili, grazie alle indicazioni dell’Unione europea), mettendo però così a rischio tutta la fauna selvatica, con danni indiretti e diretti. 

Da anni il Wwf si adopera perché la caccia ai primi di settembre sia abolita, dal momento che si tratta di un tipo di caccia dannosissimo sia per le specie ufficialmente oggetto di prelievo che per le altre specie di avifauna. La tarda estate è un momento particolarmente sensibile del ciclo biologico degli uccelli in genere e dei migratori in particolare. Questi animali devono infatti riuscire a concludere la loro preparazione al grande volo migratorio in un periodo in cui la siccità estiva rende tutto più difficile. Inoltre molte specie presentano in questo periodo ancora giovani non del tutto autonomi. È così che la preapertura viene ad avere un grave e difficilmente prevedibile impatto anche sulle specie non ufficialmente oggetto del prelievo, che subiranno danni sia indiretti, da disturbo in un momento critico come la fase di pre-migrazione, che diretti, per gli immancabili abbattimenti illeciti anche di specie non cacciabili che si verificano quando si lasciano agire sul campo grandi numeri di cacciatori.  

La Tortora selvatica è stata esclusa dal prelievo solo per il triste declino delle sue popolazioni e la necessità di sua tutela, indicata dall’Unione europea. 

Con precedenti ricorsi, le associazioni, fra cui il Wwf, hanno fatto sì che sia stata sancita la necessità della corretta applicazione del rispetto dell’arco temporale massimo di prelievo per ogni specie, come indicato dalla Legge quadro nazionale LN 157/92 (cioè, se si decide di aprire la caccia 15 giorni prima ad una specie, bisogna poi anticipare di 15 giorni il termine del periodo di caccia complessivo); questo elemento ha fatto sì che anche gli anatidi ed i corvidi siano stati finalmente esclusi dalla caccia anticipata. 

Ma la Regione Toscana, pur di mandare a caccia i cacciatori ai primi di settembre, si è inventata una preapertura a storni, piccioni e tortore dal collare.

Si tratta di una decisione gravissima, che potrà avere gravi ripercussioni sul campo, anche a causa della scarsità purtroppo delle forze di vigilanza. Quando i nostri politici si convinceranno a gestire l’attività venatoria sulla base delle indicazioni della scienza e non di quelle dei cacciatori?

di Guido Scoccianti, delegato regionale del Wwf per la Toscana

Redazione Greenreport

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