Nascono i distretti biologici delle Valli Senesi e del Valdarno di Sopra
In toscana sono nati il Distretto biologico delle Valli Senesi ed il Distretto rurale e biologico del Valdarno di Sopra che portano a 9 i distretti che si dedicano alla coltivazione, all’allevamento, alla trasformazione e alla commercializzazione dei prodotti agricoli e alimentari ottenuti con metodo biologico.
La vicepresidente della Regione e assessora all’agroalimentare, Stefania Saccardi, ha commentato: «I due distretti vanno ad incrementare il numero dei distretti biologici toscani iscritti nel Registro nazionale dei distretti biologici. Si estende e si arricchisce dunque questo patrimonio, che rappresenta un modello innovativo di sviluppo rurale sostenibile che, partendo dal basso, vede nei produttori i soggetti protagonisti di una progettualità territoriale basata sulla creazione di reti di aziende biologiche. Sono dunque una vera opportunità di sviluppo socio-economico e di marketing territoriale e quindi di valorizzazione e di promozione delle filiere biologiche locali a vantaggio della competitività e della redditività delle imprese di settore e dell’economia della Toscana».
Il Distretto biologico delle Valli Senesi: riconosciuto il 23 luglio, si estende sui comuni di Chiusdino, Monteroni d’Arbia, Monticiano, Murlo, Radicondoli e Sovicille con quasi il 55% della superficie agricola condotta con il metodo dell'agricoltura biologica con 260 aziende biologiche. Un territorio vocato, con alti valori naturalistici, con importanti Riserve Naturali e Siti Natura 2000. Anche per questo i suoi amministratori e produttori biologici, che hanno già avviato una proficua collaborazione, vedono nel distretto un potente strumento di promozione territoriale e di connessione con la comunità locale e Pierangelo Beata di Radicondoli, presidente del distretto biologico delle Valli Senesi, sottolinea che «Abbiamo compiuto un passo di grande importanza. Dobbiamo rivendicarlo come produttori biologici ora e nello sviluppo innovativo del nostro distretto. Il distretto ha una enorme potenzialità, rispettando le vocazioni delle Bio-valli senesi possiamo valorizzare tante filiere biologiche di qualità. La collaborazione con le amministrazioni comunali sarà fondamentale per sviluppare progetti di territorio rivolti alla comunità locale, turisti e appassionati delle nostre bellissime Bio-Valli».
Il Distretto rurale e biologico del Valdarno di Sopra, riconosciuto il 29 luglio, ricalca il perimetro del distretto rurale già riconosciuto nel 2019, isul territorio di 10 comuni del Valdarno Superiore aretino e fiorentino: Bucine, Castelfranco Piandiscò, Castiglion Fibocchi, Cavriglia, Pergine Laterina, Figline Incisa Valdarno, Loro Ciuffenna, Montevarchi, San Giovanni Valdarno e Terranuova Bracciolini.
Per il presidente del Distretto rurale biologico del Valdarno di sopra, Nicola Benini, «Con il riconoscimento di distretto biologico si completa il percorso avviato nel 2019 con la nascita del distretto rurale. Il valore aggiunto di questa importante realtà è la collaborazione fra la componente privata degli operatori agricoli e i 10 comuni del Valdarno di Sopra. Anche per questa sua peculiarità il distretto fa parte del Coordinamento nazionale della rete dei distretti e nel Valdarno ha trovato la sua sede il Centro studi nazionale dei distretti».
La superficie agricola condotta con il metodo dell'agricoltura biologica si aggira sul 45%, con 370 aziende afferenti a tale conduzione. Il distretto nasce a seguito del lavoro sviluppato dal distretto rurale che ha voluto proporre al territorio dietro un impulso delle aziende locali un patto per valorizzare sia le produzioni biologiche che un territorio altamente vocato alla sostenibilità. Il neonato distretto si avvale sia delle peculiarità del distretto biologico sia di quelle del distretto rurale ottenendo così una formula gestionale più ampia. Per questo, come da decreto, il distretto valdarnese si chiama Distretto rurale e biologico del Valdarno di Sopra.
Intanto, la Regione ha pubblicato il tanto atteso bando della sottomisura 6.1 “Aiuto all’avviamento di imprese per giovani agricoltori – annualità 2024”, inserito nel progetto regionale “Giovani Sì” per l’autonomia dei giovani, che vuole incentivare la fase di avvio di nuove imprese condotte da giovani agricoltori con l’obiettivo non solo di favorire il ricambio generazionale ma anche sostenere la permanenza degli under 40 nelle aree rurali.
Le domande potranno essere presentate dal 18 settembre al 31 ottobre.
La Saccardi conclude: «Per sostenere il sogno imprenditoriale dei tanti ragazzi che scelgono di costruirsi un futuro in campagna – ha detto il presidente Eugenio Giani - dobbiamo sostenere le misure necessarie a favorire il ricambio generazionale e questo bando è una delle risposte della strategia che stiamo mettendo in atto per rendere la Toscana sempre più competitiva e attraente. Vogliamo sostenere fortemente l’insediamento di giovani agricoltori nelle nostre campagne. Questo non solo contribuisce a combattere l’invecchiamento progressivo dell’imprenditoria agricola che anche in Toscana si sta verificando, ma aiuta lo sviluppo delle imprese agricole favorendo una maggiore dinamicità e vitalità del sistema produttivo perché i giovani sono naturalmente più propensi all’innovazione, all’ammodernamento e alla diversificazione delle attività aziendali».