Mille giorni di Autolinee toscane: ecco come sta cambiando il servizio Tpl in regione
«Il servizio sta migliorando sempre di più. La Regione crede molto nel trasporto pubblico che per noi vuole essere un po’ il biglietto da visita dell’identità di una Toscana che sa far funzionare i propri servizi. Dopo 1000 giorni dall’entrata in vigore del contratto con Autolinee toscane, dopo le difficoltà iniziali dovute al Covid, l’aumento del costo del carburante dovuto alla guerra in Ucraina, Autolinee Toscane sta migliorando, avvicinandosi a quella svolta necessaria al trasporto pubblico che deve essere sempre più efficiente ed efficace nel gestire gli oltre 22mila chilometri quadrati della Toscana».
Così il presidente della Toscana Eugenio Giani in occasione della sua visita al Deposito di At in via Pratese a Firenze, con l’assessore ai trasporti e mobilità Stefano Baccelli, il presidente di Ratp Dev Italia Federico Tonetti del comitato esecutivo di Ratp Dev e il presidente di Autolinee Toscane Gianni Bechelli.
Da quando Autolinee toscane (At), azienda interamente partecipata dalla francese Ratp Dev con oltre 5 mila dipendenti, gestisce il trasporto pubblico su gomma su tutto il territorio regionale (1° novembre 2021) sono già stati acquistati e messi a servizio 426 nuovi bus. Entro il 31 ottobre 2024 ne entreranno in servizio altri 246. Assunti 1079 conducenti, incentivate le tecnologie avanzate per la localizzazione e la sicurezza a bordo.
Numeri alla mano, in 3 anni Autolinee Toscane e Regione Toscana avranno dotato il parco mezzi di circa 650 nuovi autobus per un investimento che si aggira sui 156 milioni di euro. In pratica, da qui a fine 2024, la media sarà di un nuovo bus in ingresso in Toscana ogni 2 giorni. Poi il grande balzo che vedrà due bus nuovi ogni giorno (festivi e domeniche compresi) sulle strade della Toscana per garantire un servizio di trasporto pubblico locale sempre più efficace, efficiente e sostenibile sia dal punto di vista ambientale che sociale.
È questo, in sintesi, il piano che Regione Toscana e Autolinee Toscane stanno realizzando a favore della mobilità pubblica regionale su gomma. Un processo di profondo rinnovamento del parco mezzi che porterà l’età media dei bus in giro per le strade toscane a circa 7 anni di media (a inizio gestione di At, nel novembre del 2021, l’età media dei bus era di circa 14 anni).
Sul trasporto nel suo complesso la Regione Toscana investe 630 milioni di euro. In particolare, il trasporto pubblico locale su gomma (Tpl) affidato ad Autolinee toscane impegna la Regione per 300 milioni di euro.
Recentemente si sono svolte alcune presentazioni di nuovi mezzi a Siena, Grosseto, Pisa, Lucca e Firenze. Altre presentazioni proseguiranno nelle prossime settimane. Si tratta, sostanzialmente, di due tipologie di veicoli. Bus urbani di varie lunghezze (fino a 18 metri per coprire le tratte ad alta frequenza) alimentati da motori Euro 6 a metano, riconoscibili dalla livrea bianca. E bus interurbani, di colore blu, in alcuni casi anche snelli come lunghezza, per muoversi lungo tratte extraurbane dei comuni e delle aree più periferiche dove le strade sono più strette.
Parlando coi giornalisti Giani ha sottolineato l’impegno della Regione con circa 300 milioni all’anno per il contratto di servizio, auspicando una maggiore collaborazione dei Comuni con corsie dedicate, per favorire l’uso del mezzo pubblico: «Dove c’è la tranvia, nell’area metropolitana fiorentina, le linee dei bus vengano riviste in funzione della tranvia nell’ottica dell’intermodalità. Con 102 milioni di chilometri garantiti da Autolinee toscane – ha concluso il presidente –, siamo convinti che la Toscana così attrattiva e famosa nel mondo possa, sul trasporto pubblico, dare un segno di efficacia, efficienza e di servizio ai cittadini».
«Le cose stanno andando bene, siamo in anticipo sui tempi, entro il 2024, 700 bus nuovi saranno in esercizio ed entro il 2025 altri 700. E l’innovazione tecnologica; il sistema Avm che consentirà entro novembre un monitoraggio costante, una qualità del servizio, una sua regolarità e anche un miglioramento dell’app – ha aggiunto l’assessore regionale Baccelli – Gli accordi con le 3 università della Toscana, il Pegaso metropolitano, le paline intelligenti, e il sistema di video sorveglianza nei bus che consente di alzare il livello di sicurezza per gli utenti e gli autisti e quindi una fruizione migliore».
L’assessore dopo aver riconosciuto il ruolo fondamentale del sindacato «che ha consentito ad oltre 5mila dipendenti di passare dalle 14 aziende di provenienza ad un unica azienda, anche grazie al gran lavoro dei sindacati e della Regione», evidenzia come ci sia ancora da fare «ma il servizio dal punto di vista qualitativo è migliorato in questi ultimi mesi, ce lo dicono anche le proteste che sono dimezzate. Il salto di qualità ulteriore sarà con l’intermodalità in particolare con i treni, le 14 linee regionali, una complementarietà fra il servizio su gomma e quello su rotaia come pure da un punto di vista infrastrutturale un migliore collegamento con le stazioni ferroviarie che devono diventare sempre di più un hub di intermodalità con parcheggi per privati, bici, interconnessione con i bus e il sistema tranviario».
Occorre dunque rafforzare «il gioco di squadra – conclude Baccelli – rispetto al quale come Regione Toscana investiamo qualcosa come 670milioni di euro l’anno».
Insomma la strada intrapresa è quella giusta anche «grazie alle novità che abbiamo introdotto e gli investimenti sostenuti nei nostri primi mille giorni di servizio, Autolinee Toscane è la prima azienda di Tpl italiana per recupero passeggeri dal Covid in poi: siamo al 95% di recupero, mentre la media nazionale è intorno al 90%», ha sottolineato il presidente di Autolinee toscane Gianni Bechelli.
Guardando al futuro di At, per il presidente di Ratp Dev Italia Federico Tonetti i concetti chiave sono tre: «Svolta; Unità e Toscana diffusa». Siamo ad un punto di svolta, precisa Tonetti, che «ci vede alla vigilia del più grande sforzo di tutta la concessione per quanto riguarda l’investimento in nuovi autobus: ne stanno arrivando 700 per il 2025, un terzo del totale del contratto, per favorire la transizione ecologica. Riguardo all’unità, la nuova visione di At per i prossimi otto anni deve essere allineata alla visione della Regione, a quella degli enti locali, dei sindacati e degli altri operatori toscani del settore, perché tutti condividiamo lo stesso obiettivo: offrire il miglior servizio possibile ai nostri passeggeri. Il terzo punto è quello della Toscana diffusa. In una regione unica nel panorama del Tpl europeo per dimensioni e varietà, ogni giorno gli oltre 5mila collaboratori di At si danno da fare per connettere comuni e persone. Mi sento quindi di dire che anche noi siamo orgogliosamente la Toscana».