Aree idonee alle rinnovabili, l’assessora Monni convoca gli ambientalisti per un confronto
«La sfida del cambiamento climatico non ci lascia alternative e impone a tutti noi di riconsiderare vecchi schemi ormai superati, imprimendo un’accelerazione responsabile funzionale a disinnescare gli effetti negativi della crisi climatica».
Inizia così la risposta dell’assessora toscana all’Ambiente, Monia Monni, cui nei giorni scorsi si sono rivolte (separatamente) sia le associazioni ambientaliste che – seguendo le indicazioni scientifiche dell’Ipcc – vedono nella rapida avanzata delle fonti rinnovabili lo strumento principe per affrontare la crisi climatica legata alla emissioni fossili, sia le associazioni che invece vedono negli impianti una minaccia alla conservazione del paesaggio.
Monni ha risposto a entrambe le missive, insieme. Convocando le associazioni per un confronto in Regione il prossimo 6 settembre. Il fattore tempo è dirimente: sia perché entro 180 giorni dall’approvazione del contestato decreto Aree idonee le Regioni sono chiamate a decidere in materia, sia perché il principale pericolo per il paesaggio resta la crisi climatica e non aspetta.
«Sulle rinnovabili il Governo Meloni ha tragicamente fallito – argomenta Monni – Per anni è stato tenuto nei cassetti del Ministero dell’Ambiente il provvedimento sulle aree idonee […] Adesso tocca a noi dimostrare con le scelte dei prossimi mesi che una transizione energetica giusta può trovare consenso e radicamento nel territorio. In questo senso, pur cogliendo le diverse sfumature che rappresentate, desidero ringraziarvi per la disponibilità preziosa al confronto costruttivo che testimoniate con le vostre lettere, non solo a me ma a tutta la Toscana. Continuo a ritenere che alla logica del “no a tutto” e a quel del “fare ad ogni costo” si debba avere il coraggio di intraprendere un’altra via fatta di concretezza e responsabilità […] Lo faremo con le aree idonee e non idonee alle Fer, consapevoli che questo processo di transizione energetica deve trovare una sua dimensione specifica e attenta in una terra che ha nelle sue bellezze naturali un patrimonio di straordinario valore da preservare e valorizzare».
«Ringraziamo Monia Monni della bella risposta e della convocazione per il 6 settembre prossimo – commenta il presidente di Ecolobby Mauro Romanelli – Giustissimo anche da parte dell'assessora convocare le associazioni con sensibilità diversa dalla nostra che in questi giorni ci hanno risposto: le istituzioni devono ascoltare tutti. Del resto, noi chiediamo semplicemente di poter dare un contributo su come attuare, nei tempi e nelle quantità prescritte, e con la miglior qualità possibile, quelli che sono obiettivi direttamente ricollegabili alla programmazione europea e agli accordi internazionali, avendo a riferimento la migliore e più consolidata scienza a disposizione: a partire da queste basi, nessun tipo di civile confronto rappresenta per noi alcun problema».