Una tartaruga marina tenta di nidificare sulla spiaggia del Sasso a Rio Marina
All’alba del 5 luglio, una tartaruga marina Caretta caretta ha tentato di nidificare nella minuscola spiaggia del Sasso, praticamente nell’area portuale di Rio Marina, ma dopo due tentativi di risalita della spiaggia e dopo aver scavato una trentina di centimetri la seconda volta, è ritornata in mare, probabilmente perché disturbata dai curiosi e da chi la fotografava troppo da vicino sulla spiaggia.
Legambiente e lo staff del LIFE TutleNest ringraziano il personale dell’ufficio locale marittimo della Capitaneria di Porto di Rio Marina che, appena avvisato, ha subito messo in sicurezza l’area della possibile nidificazione, Valeria Paoletti dello Sporting Club Cavo Diving che ha subito fornito il suo prezioso aiuto e l’assessora all’ambiente del Comune di Rio Costanza Cignoni che si è subito interessata del tentativo di nidificazione, il primo di cui si abbia conoscenza a Rio Marina.
In seguito la responsabile del progetto tartarughe di Legambiente e Parco Nazionale Arcipelago Toscano Isa Tonso, ha accertato che la tartaruga marina non aveva depositato le uova.
Mamma tartaruga non aveva scelto un posto molto favorevole alla nidificazione e la gestione di un eventuale nido sarebbe stata più che problematica, quindi cercherà probabilmente di nidificare in un’altra spuiaggia più grande e tranquilla e Legambiente invita volontari, cittadini e turisti a fare molta attenzione e, nel caso di tracce, a chiamare subito il 1530 della Capitaneria di Porto e Legambiente Arcipelago Toscano al 3407113722.
Legambiente e Parco Nazionale cercano volontari nei Comuni di Rio, Porto Azzurro e Capoliveri per monitorare ancora più spiagge , chi volesse aiutarci a trovare un "tesoro di biodiversità” fino alla fine di agosto si rivolga a:
i Tartawatcher di Legambiente ricordano che le tartarughe marine sono una specie protetta e la loro nidificazione è tutelata ta dalla legge, quindi non vanno assolutamente disturbate o toccate mentre sono sulla spiaggia, bisogna tenersi ad almeno 5 metri di distanza e mai di fronte alla tartaruga in deposizione. Non fare rumore, evitare assolutamente di fare foto con il flash e preferibilmente fotografare la tartaruga a nidificazione terminata, quando ritorna in mare.
Altre informazioni si possono trovare anche sui cartelli messi dai volontari di Legambiente in molte spiagge dell’Isola d’Elba.
Il progetto tartarughe marine di Legambiente e Parco Nazionale fa parte del grande progetto europeo Life Turtlenest coordinato da Legambiente, che punta a migliorare la conservazione e la protezione della tartaruga marina comune Caretta Caretta del Mediterraneo e che vede la partecipazione di ARPAT e università toscane e i dati raccolti confluiscono nel progetto NatNet di Regione Toscana a cui partecipano attivamente le tre università di Pisa, Siena e Firenze insieme all’Istituto zooprofilattico sperimentale del Lazio e ad ARPAT.