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Dalla joint venture tra Alia e Belvedere è nato un nuovo biodigestore da 71 mln di euro

Rifiuti organici e non solo, da Peccioli un nuovo modello per l’economia circolare toscana

Macelloni: «Maggiore ruolo da protagonisti dei cittadini attraverso forme più avanzate di partecipazione»
 |  Toscana

A Peccioli è l’Albe di una nuova era per l’economia circolare toscana, verrebbe da dire. Ieri la società nata da una joint venture tra Alia Multiutility e Belvedere ha inaugurato il biodigestore anaerobico che permetterà di chiudere il ciclo di gestione dei rifiuti organici da raccolta differenziata (Forsu).

Si tratta di un taglio del nastro che arriva a due mesi di distanza dal quello avvenuto in Chianti, a Montespertoli, dove sempre Alia ha scalzato una discarica per realizzare un biodigestore in grado di gestire 160mila t/a di rifiuti organici.

Insieme, i nuovi impianti di Peccioli e Montespertoli, permetteranno ai Comuni della Toscana centrale e costiera di raggiungere l’autosufficienza per valorizzare la Forsu e gli scarti verdi in nuova materia ed energia, senza ricorrere all’export.

«Con l’avvio di questo nuovo grande impianto di trattamento del rifiuto organico si consentirà ai Comuni della Toscana centrale e di quella costiera l’autosufficienza per questa frazione di rifiuti urbani, che costituisce oltre il 35% della raccolta differenziata – conferma Simone Boschi, presidente esecutivo di Albe – Questo impianto consentirà di produrre 8.000.000 di metri cubi di biometano utile per alimentare in modo sostenibile migliaia di veicoli e di produrre 18.000 tonnellate di ammendante compostato misto per l’agricoltura».

Quello sorto a Peccioli grazie a un investimento da 71 mln di euro è un moderno biodigestore anaerobico, in grado di trattare annualmente 97.000 tonnellate di rifiuti provenienti dalla raccolta differenziata della frazione organica, oltre a 8.000 tonnellate di verde derivante da sfalci e potature.

Il polo entrerà a regime nel corso del 2025 dopo alcuni mesi di rodaggio, e per far funzionare l’impianto sono previste almeno 15 nuove assunzioni. Il tutto con una solida complementarietà con la vicina discarica gestita da Belvedere: il biogas rinnovabile qui prodotto servirà infatti ad alimentare il funzionamento del biodigestore.

«Il sito industriale in località Belvedere nel Comune di Peccioli – spiega il sindaco di Peccioli, Renzo Macelloni, appena rieletto per la 7° volta con oltre il 70% dell’affluenza al voto – conferma il suo ruolo strategico all’interno del sistema di smaltimento e trattamento dei rifiuti della Regione Toscana’, afferma Renzo Macelloni, sindaco di Peccioli. ‘Da sempre stiamo lavorando alla costruzione di un polo di interesse pubblico in partnership con aziende strategiche che hanno la nostra stessa missione. Questo è sicuramente il caso di Alia Multiutility, con la quale stiamo lavorando da oltre trent’anni, e di Retiambiente. Con l’approvazione del rimodellamento previo aumento di volume della discarica, in via di definitiva approvazione da parte della Regione Toscana, e del progetto di ossicombustione, il cui iter autorizzativo inizierà in Conferenza dei servizi il 27 giugno, si chiude il ciclo di trattamento dei rifiuti» senza ricorrere a nuovi termovalorizzatori.

L’importanza del momento è stata suggellata dalla presenza dell’assessora regionale all’Ambiente, Monia Monni, oltre che dal presidente Ispra e Snpa, Stefano Laporta (in collegamento).

«Questa è un’infrastruttura che sviluppa il tema dell’economia circolare, chiudendo il ciclo di gestione dei rifiuti organici. Al netto dei pareri legittimamente contrari – osserva Laporta riflettendo sul tema delle sindromi Nimby e Nimto che bloccano la realizzazione dei nuovi impianti –, si tratta di un impianto che si fonda su fondamentale rapporto diretto col territorio. Assistiamo spesso a interventi di resistenza della popolazione, che derivano da una mancata informazione e partecipazione dei cittadini ai processi decisionali. A Peccioli c’è invece un forte legame tra cittadini, Amministrazione e azienda, un progresso in termini di informazione e partecipazione che invito tutti i partecipanti a sviluppare».

A Peccioli gli impianti di gestione rifiuti non si nascondono, portando anzi nuova bellezza tra le colline della Valdera; il capannone del compostaggio è infatti la base per due opere d’arte di artisti di fama internazionale (l’opera ‘Germoglio’ dell’artista Remo Salvadori, e ‘Untitled’ di David Tremlet). Il Triangolo verde che ospita la discarica di Legoli coi suoi Giaganti, invece, nel primo semestre 2024 ha richiamato ben 16.700 visite, soprattutto turisti.

«Non è un caso che in mezzo ai molti, bellissimi borghi toscani e italiani, proprio Peccioli sia diventato Borgo dei Borghi – sottolinea nel merito Monni – Qui c’è stata la capacità di portare valore, di portare nuova bellezza e innovazione. La capacità di governare un fenomeno complesso come la gestione rifiuti e di trasformarlo in un’occasione di sviluppo per la comunità locale. La Toscana ha imboccato con decisione la strada della transizione ecologica e dell’economia circolare, non si torna indietro. L’ottica è quella di spingere i vari gestori e operatori di settore a lavorare insieme, rafforzando il rapporto con le cittadine e i cittadini. Il 1 luglio il Piano regionale dell’economia circolare arriverà in Giunta per l’approvazione», ha concluso Monni, aprendo alla disponibilità di lavorare insieme agli operatori e ai gestori toscani per «trasformare il modello locale di Peccioli in un modello toscano».

Il riferimento implicito è all’assetto della Multiutility con Alia come perno, per la quale sembra allontanarsi sempre più lo scenario di una quotazione in Borsa a favore di un azionariato popolare.

L’obiettivo suggerito da Macelloni è «costruire e consolidare solide alleanze tra aziende di interesse pubblico, per garantire una governance industriale dell’intero sistema del trattamento e dello smaltimento dei rifiuti, che guardi ad un maggiore ruolo da protagonisti degli stessi cittadini attraverso forme innovative più avanzate di partecipazione».

«Oggi si inaugura un impianto che riveste un valore strategico per la chiusura del ciclo di recupero della frazione organica dei rifiuti urbani e per il raggiungimento dell’autosufficienza della Toscana. Belvedere stessa per noi – evidenzia nel merito Lorenzo Perra, presidente Alia Multiutility – rappresenta un modello di riferimento dal punto di vista industriale, ma anche e soprattutto un modello di partecipazione sociale a cui vorremmo ispirarci per le nostre scelte future».

Ma come funziona in concreto questo modello? Belvedere spa è una società con circa 900 azionisti che partecipano attivamente alla vita dell’azienda e alla suddivisione degli utili. Il Comune di Peccioli possiede il 24,92 % delle azioni; per la restante quota, pari al 75,08%, si tratta di azionariato diffuso, e la distribuzione dei dividendi agli azionisti coinvolge circa 500 famiglie.

«Ritengo fondamentale che la nostra società continui a relazionarsi in modo costruttivo con aziende importanti del territorio, e in questo senso il rapporto trentennale con Alia è una bellissima conferma di quanto finora siamo riusciti a fare per la piena attuazione dell’economia circolare. Quello che stiamo costruendo anche insieme a Retiambiente va proprio in questa direzione», conclude il presidente Silvano Crecchi.

Luca Aterini

Luca Aterini, toscano, nasce settimino il 1 dicembre 1988. Non ha particolari talenti ma, come Einstein, si dichiara solo appassionatamente curioso: nel suo caso non è una battuta di spirito. Nell’infanzia non disegna, ma scarabocchia su fogli bianchi un’infinità di mappe del tesoro; fonda il Club della Natura, e prosegue il suo impegno studiando Scienze per la pace. Scrive da sempre e dal 2010 per greenreport, di cui è oggi caporedattore.