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Rossi: «Il Pd alzi la voce, la spiagge sono di tutti»

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Dopo il post molto “diretto” sulla sua pagina facebook  sui trasporti ferroviari, il presidente della Toscana, Enrico Rossi, sembra averci preso gusto e posta ancora una volta un commento c destinato a far discutere e che prende di mira un emendamento alla legge di stabilità del Pdl che però, come sottolinea oggi il presidente dei Verdi Bonelli, ha trovato subito epigoni nel suo Partito: il Pd.

Rossi scrive: «Ora si vuole vendere le spiagge. Per fare cassa, si dice. In realtà c' è una destra "liberista alla matriciana" che odia così tanto lo Stato che volentieri svenderebbe al privato tutto ciò che è pubblico, demanio, sanità, scuola e persino i monumenti, come Totò con la fontana di Trevi».

Pensando anche alla situazione toscana, dove le concessioni non mancano e i “Punti blu” fioriscono sulle spiagge, Rossi prosegue:  «In  realtà il problema delle concessioni degli stabilimenti marittime si può risolvere con concessioni più lunghe e meglio regolate, senza vendere ciò che è di tutti e anche per questo, almeno in parte, meglio tutelato».

E chi vuol far cassa il presidente della Toscana ribatte con una ricetta molto social democratica o, se preferite, come quella che ha permesso all’italoamericano  Bill De Blasio di diventare il nuovo sindaco progtrfessista di New York: «E i soldi che mancano si possono trovare cercando nei capitali fuggiti nelle banche Svizzere e frugando appena un po’ nelle tasche dei nuovi 12.700 ultramilionari beneficiati dalla finanza».

Poi rivolto ai parlamentari del suo partito che oscillano tra il no assoluto del presidente della Commissione ambiente della Camera Ermete Realacci e gli emendamenti vendi-spiagge firmati da  Chiavaroli, Fabbri, Marcucci, Vattuone, Favero, Tomaselli, Albano, Caleo e  Padua, avverte: «Il Pd alzi la voce: la spiagge sono di tutti».

Redazione Greenreport

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